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Territorio, oltre il 60% dei suoli europei è compromesso

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23 febbraio 2021 | 10.40
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'Caring for soil is caring for life': è il tema della missione di Horizon Europe proposta dal Mission Board Soil Health and Food che verrà presentata nell’evento online del prossimo 24 febbraio (ore 9.30) organizzato dal ministero dell’Università e della Ricerca in collaborazione con Apre (Agenzia della promozione della ricerca Europea), Santa Chiara Lab–Università di Siena e Fondazione Re Soil. I suoli europei sono gravemente minacciati: il 60-70% è compromesso a causa delle attuali pratiche di gestione, dell'inquinamento, dell'urbanizzazione e degli effetti del cambiamento climatico.

Nell'Unione Europea si contano quasi 3 milioni di potenziali siti contaminati (solo il 24% inventariato) con gravi rischi per la salute; gli apporti di nutrienti nei terreni agricoli sono a livelli di rischio di eutrofizzazione di suolo e acque, con potenziali pesanti ripercussioni sulla biodiversità; i terreni coltivati perdono carbonio ad un tasso dello 0,5% all'anno. I costi associati al degrado del suolo nell'Unione Europea superano i 50 miliardi di euro all'anno.

Obiettivo della Missione Soil Health and Food è garantire che entro il 2030 il 75% dei suoli europei siano sani e in grado di fornire servizi ecosistemici essenziali come la fornitura di cibo e altra biomassa, sostenere la biodiversità, immagazzinare e regolare il flusso di acqua o mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

Le cinque missioni dell'Ue (oltre a garantire la salute del suolo e il cibo, combattere il cancro, adattarsi ai cambiamenti climatici, proteggere gli oceani e vivere in città più verdi) sono parte integrante del programma quadro Horizon Europe a partire dal 2021: impegni per risolvere alcune delle più grandi sfide che il nostro mondo deve affrontare e che saranno al centro del processo di trasformazione, e di ripresa, che è in corso in tutta Europa. Le missioni contribuiranno in modo decisivo agli obiettivi del Green Deal europeo e agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sdgs) dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Ognuna di esse opererà come un portafoglio di azioni - come progetti di ricerca, misure politiche o anche iniziative legislative - per raggiungere un obiettivo misurabile che non potrebbe essere raggiunto attraverso azioni individuali. “La cura dei suoli è fondamentale per assicurare la sostenibilità dell’agricoltura. L’Unione europea con la sua strategia ‘Farm to fork’ ha posto chiaramente questo obbiettivo al centro della sua strategia ambientale per i prossimi anni” afferma Antonio Parenti, capo della rappresentanza in Italia della Commissione Europea.

Secondo Marco Falzetti, direttore Apre, "il posizionamento italiano in questo particolare contesto porta necessariamente ad immaginare che l'Italia debba assicurarsi un ruolo di primaria importanza nella futura Mission Soil. Per questo è fondamentale, anche in questa fase ancora in evoluzione e per tanti versi ancora poco definita, rimanere attori attenti e attivi nell'attuale processo di definizione finale di questa mission”.

“L’adozione di innovazioni tecnologiche, organizzative e sociali da parte delle nostre imprese agroalimentari e delle nostre comunità può dare un contributo fondamentale per affrontare i gravi problemi dei suoli italiani. A tal fine è indispensabile un approccio fortemente orientato alla co-creazione, che veda la stretta collaborazione fra ricercatori, agricoltori, imprese alimentari, istituzioni e cittadini. Questo sarà uno degli assi sui quali verteranno le attività della Mission in Italia” aggiunge Angelo Riccaboni, rappresentante nazionale della Mission 'Soil Health and Food' e presidente del Santa Chiara Lab – Università di Siena.

Secondo Catia Bastioli, membro del Mission Board 'Soil Health and Food', “creare consapevolezza, coinvolgere le comunità locali, favorire l’approccio della ricerca partecipata sono tra gli obiettivi principali della Mission Soil Health and Food, per fare in modo che un bene così prezioso e a rischio come il suolo non sia più dato per scontato. Questo evento rappresenta un momento divulgativo estremamente importante per sensibilizzare la cittadinanza, le istituzioni, le associazioni, il mondo della ricerca, dell’industria e dell’agricoltura sull’importanza di definire, ora, azioni concrete e per co-creare opportunità di sviluppo che includano un suolo sano per la natura, le persone e il clima”.

“Abbiamo imparato nei decenni a prenderci cura dell’aria e dell’acqua con precise norme e tecnologie che prevengono e abbattono l’inquinamento. Per il suolo molta strada deve essere percorsa, specialmente dal punto di vista normativo. La mission europea sulla salute del suolo è fondamentale in questo senso e Re Soil intende lavorare per declinarne gli obiettivi a livello italiano. La Fondazione certamente potrà svolgere un ruolo di catalizzatore per quelle competenze italiane che sono in grado di sviluppare nuove tecnologie per la tutela dei suoli, in risposta alle future call europee del Green New Deal. Avere un suolo “qualificato” su concrete basi scientifiche significa ottenere benefici dal punto di vista ambientale, sociale ed economico" conclude Debora Fino, presidente di Re Soil Foundation: .

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