Cresce e bene l’agricoltura biodinamica made in Italy con un incremento del 20% nell’ultimo anno. E' quanto rileva l'Associazione per l'Agricoltura Biodinamica, sottolineando che il buon andamento registrato è testimoniato anche dalla forte partecipazione al Sana che si apre oggi a Bologna, dove sono triplicate le aziende espositrici nell'area biodinamica e dove è stato organizzato nel pomeriggio di oggi un seminario.
"Il seminario di oggi è un’occasione unica di incontro con i buyer tra i più importanti del settore biologico e biodinamico. All’estero aumenta la domanda di prodotto biodinamico italiano, ormai ben oltre l’offerta - spiega Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica - oggi vogliamo mettere la basi per organizzare i rapporti con la domanda e rafforzare l’organizzazione dei produttori per rispondere a questa opportunità. Inoltre si affronterà il tema dell'iter per l'ingresso qualificato delle aziende nel sistema biodinamico a protezione della qualità".
Nel mondo ci sono più di 2 milioni di ettari coltivati in modo biodinamico e certificati, ma sono molto più numerose le aree agricole dove si produce secondo le pratiche agronomiche biodinamiche. L’Italia è al terzo posto (dopo Germania e Francia) tra i Paesi europei per superficie destinata all’agricoltura biodinamica e conta oltre 4.500 aziende che ne applicano le tecniche, tra cui alcune grandi realtà. Più del 50% di quanto raccolto e trasformato in Italia viene esportato in Giappone, Usa e Scandinavia.
"La biodinamica - spiega l'Associazione per l'Agricoltura Biodinamica - rafforza i terreni, li rende più fertili, più resistenti alla siccità e al dissesto idrogeologico. E non solo: il modello agricolo attuato dalla biodinamica crea aziende più forti sul mercato a cominciare dai prezzi, perché i prodotti biodinamici sono pagati al produttore di più rispetto ai convenzionali, garantendo una stabilità complessiva maggiore delle aziende biodinamiche".