"Ero sotto pressione, mi sono chiesto a cosa servissi così sono andato nella farmacia sotto casa e ho comprato diverse scatole di medicinali. Avevo tutto pronto, ero pronto ma poi ho chiamato il mio migliore amico a mezzanotte e mi ha calmato, mi ha detto che avevo un sacco di cose da fare e il potenziale per cambiare le cose in Africa. Mi ha fatto pensare. Mi sono detto che Dio doveva avere un piano per me". L'attaccante Emmanuel Adebayor, ex giocatore tra gli altri di Arsenal, Manchester City e Real Madrid, oggi in forze ai turchi dell'Istanbul Basaksehir, racconta così al 'Daily Mail' la depressione che lo portò a pensare al suicidio ai tempi in cui giocava al Metz.
"Avevo 16 anni. Tutto ciò che volevo era aiutare la mia famiglia ma avevo troppa pressione addosso e non riuscivo a sopportarla -prosegue il giocatore togolese 35enne- Quando sei povero in una famiglia povera c'è molta solidarietà, ma quando qualcuno ottiene qualcosa è come se dovessi qualcosa a tutti. Al Metz nel 2001 guadagnavo 3.000 euro al mese e volevano una casa da 500.000. Il club non era soddisfatto del mio comportamento e nessuno era felice di me".