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A caccia di ricette sul web, occhio alle bufale

31 maggio 2017 | 14.44
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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In cerca di ricette gourmet e nuove tendenze culinarie, sempre più donne si affidano al web. Ma molte di loro cadono vittime delle 'fake news' in fatto di cibi: dagli ormoni agli antibiotici, sono infatti molti i falsi miti diffusi in Rete in particolare sul pollo. E' quanto emerge da un'indagine Doxa-Unaitalia dedicata al rapporto tra donne e alimentazione.

Circa 6 italiane su 10 (il 70% tra i 18 e i 24 anni) si rivolgono a Internet e social network per fare scorta di informazioni su ricette, diete (dimagranti o del benessere), ristoranti e tendenze gastronomiche. Ma sono molte le 'bufale' in agguato. Lo confermano i pregiudizi sul pollo: secondo l'indagine, nonostante sia la carne preferita e più consumata dalle donne, il 72% crede che contenga ormoni utilizzati negli allevamenti per favorirne la crescita e il 66% che contenga residui di antibiotici utilizzati a scopo preventivo.

"Il pollo allevato con gli ormoni è la più grande fake news che riguarda il settore avicolo - spiega il direttore di Unaitalia, Lara Sanfrancesco - In realtà l'utilizzo di ormoni ed estrogeni negli allevamenti, così come l'uso preventivo e indiscriminato degli antibiotici, sono espedienti illegali, severamente vietati da norme italiane ed europee. Si tratta di false notizie molto diffuse, purtroppo, anche tra la classe medica. Ma non è così, non c'è alcun rischio per la salute e il benessere delle persone, si tratta solo di falsi miti che vanno sfatati".

Ma come si comportano le donne di fronte al rischio bufale? Il 64% dichiara di documentarsi meglio in Rete quando si imbatte in una notizia negativa su un alimento, il 16% chiede consiglio a un esperto di salute prima di cambiare abitudini alimentari, il 12% non si lascia condizionare.

"Sempre più spesso - afferma Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista dell'Università Campus Biomedico di Roma - mi capita di vedere persone che si mettono a dieta non perché sia necessario, ma perché convinti di mangiare cibi nocivi. E questo si traduce nell'eliminazione dalla propria dieta, senza alcun motivo, alcuni gruppi alimentari come la carne, il glutine, il latte. Sono gli effetti del terrorismo informativo sul cibo alimentato dalla diffusione delle fake news, un grande problema che non riguarda solo il pollo e i temi legati all'alimentazione, ma tutto il mondo dell'informazione".

"C'è una crescente tendenza, soprattutto tra i più giovani, a dare credito a informazioni alternative a scapito di quelle istituzionali, mettendo sullo stesso piano soggetti accreditati con opinion leader che in molti casi non hanno nessun titolo se non quello di essere presenti sul web. E' necessario fare uno sforzo - conclude Piretta - affinché le informazioni fluiscano verso fonti attendibili e non verso le fake news".

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