di Silvia Mancinelli
Nel IV municipio di Roma, a Casal Bruciato, nella periferia della rivolta contro le famiglie rom assegnatarie di appartamenti popolari, quella dei tricolori alle finestre per ribadire il concetto del "prima gli italiani", la maggioranza dei residenti ha votato per il partito democratico. Tollerati i presidi in strada delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa ed evidentemente mal digeriti gli scontri fra sovranisti e antagonisti, nel silenzio della cabina elettorale 20.244 persone hanno barrato il simbolo dello schieramento guidato da Nicola Zingaretti: il 28,66% degli aventi diritto contro i 18.892 (il 26,74%) che si sono espressi a favore della Lega di Salvini.
Appena 471 persone hanno invece dato fiducia a Casapound i cui militanti hanno promosso le battaglie nel quartiere prima contro la coppia rom, assegnataria di un appartamento poi occupato da una giovane mamma italiana, e poi della famiglia Omerovic poi ricevuta dal Papa e convinta a restare nell'appartamento di via Satta coi suoi 12 figli.
A superare i militanti di destra c'ha pensato poi il partito comunista, votato dall'1,11% dei residenti, 310 in più rispetto a quelli che hanno sostenuto il movimento di Simone Di Stefano.