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A cinquant'anni dalla morte "Gli ultimi giorni di Giangiacomo Feltrinelli" ripercorre la storia di un editore geniale ed estremista

01 marzo 2022 | 11.54
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L'editore Giangiacomo Feltrinelli. Il 14 marzo sono cinquant'anni dalla sua morte.
L'editore Giangiacomo Feltrinelli. Il 14 marzo sono cinquant'anni dalla sua morte.

"Se un giorno troverete il cadavere di un uomo nudo, quel cadavere è il mio". Così aveva detto una volta Giangiacomo Feltrinelli e così fu. Il 15 marzo 1972, a Segrate, nei pressi di Milano, viene rinvenuto il cadavere di un uomo sotto un traliccio dell’alta tensione, il corpo dilaniato dall’esplosione di un ordigno rudimentale. Nemmeno ventiquattr’ore e tutti sanno di chi si tratta: Giangiacomo Feltrinelli, editore ed estremista che, dopo la strage di Piazza Fontana, ha scelto la clandestinità. Ma è anche una delle persone più ricche d’Italia, rampollo di una dinastia celebre.

Sono passati cinquant’anni da allora e sebbene ci sia ancora chi -dietro la sua morte- vede le ombre della Cia o del Mossad, dei fascisti o di un compagno che lo avrebbe tradito, ben pochi sono i dubbi su quella tragica fine. Ciò che invece colpisce è come, nel racconto della lotta armata che ha segnato gli anni Settanta in Italia, Giangiacomo Feltrinelli rappresenti il centro della scena, il simbolo di una stagione e di una generazione.

Accanto a lui si muovono i protagonisti di allora: Piperno, Scalzone, Morucci, Curcio, Franceschini, Sofri e molti altri. Attraverso documenti e testimonianze, alcune delle quali inedite, Aldo Grandi ricostruisce con passione una storia tragica e indimenticabile, tenendo sempre sullo sfondo l’Italia di quegli anni.

Quel periodo rappresentò il momento esatto in cui la lotta armata giunse al suo punto di non ritorno. Il 3 marzo 1972 le Br compiono il loro primo sequestro, il dirigente della Sit Siemens Idalgo Macchiarini. L'11 marzo la città di Milano è messa a ferro e fuoco dagli scontri tra manifestanti e forze dell’Ordine. Il tappo è saltato, l’insurrezione sembra imminente. È in quel frangente che Feltrinelli sente l’urgenza e la responsabilità di entrare in azione. È arrivato il suo momento, serve un gesto esemplare, il blackout di un’intera città. Finirà come lui stesso aveva profetizzato.

"Gli ultimi giorni di Feltrinelli" è il volume di Aldo Grandi -edito da Chiarelettere- che uscira a breve in libreria per ripercorre la storia tragica e indimenticabile di un editore estremista e idealista, simbolo di una stagione e di una generazione.

Grandi è nato a Livorno (1961) vive e lavora a Lucca, dove dirige quattro quotidiani online: lagazzettadilucca.it, lagazzettadiviareggio.it, lagazzettadimassaecarrara.it e lagazzettadelserchio.it. Ha al suo attivo numerosi libri, tra cui "Giangiacomo Feltrinelli. La dinastia, il rivoluzionario" (2000), "I giovani di Mussolini" (2001), pubblicati da Baldini&Castoldi, "La generazione degli anni perduti. Storie di Potere Operaio" (Einaudi 2003), "Insurrezione armata" (Rizzoli 2005), "L’ultimo brigatista" (Rizzoli 2007) e la cura del diario di Guido Pallotta a Fiume, "L’ultimo legionario" (Diarkos 2022).

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