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**Fisco: Mef, a febbraio partite Iva -16,8%, effetto L. stabilità**

10 aprile 2015 | 19.33
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Pesano nuove norme contenute nella legge di stabilità. Solo le società di capitali, rileva il ministero dell'Economia, registrano un aumento del numero di aperture (+3,7%), mentre si assiste ad un calo per le società di persone (-10,9%) e in particolare per le persone fisiche (-23%). Tutte le Regioni accusano flessioni di avviamenti

(Infophoto) - Infophoto
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A febbraio sono state aperte 42.799 nuove partite Iva: il 16,8% in meno rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Lo rende noto il ministero dell'Economia precisando che la flessione nel numero di aperture è stata influenzata dalla clausola prevista dalla legge di stabilità per il 2015 che, insieme all’introduzione del nuovo regime fiscale forfetario, consentiva alle partite Iva in essere al primo gennaio 2015 di continuare ad operare con il preesistente regime cosiddetto 'di vantaggio'.

La distribuzione per natura giuridica evidenzia che la quota relativa alle persone fisiche nelle aperture di partita Iva si attesta al 67,3% del totale, quella delle società di capitali al 24,9%, quella delle società di persone al 7,1%. La percentuale dei 'non residenti' e 'altre forme giuridiche' rappresenta solo lo 0,7%.

Rispetto al febbraio 2014, solo le società di capitali registrano un aumento del numero di aperture (+3,7%), mentre si assiste ad un calo per le società di persone (-10,9%) e in particolare per le persone fisiche (-23%), a seguito della novità normativa sopra descritta, che riguarda esclusivamente le persone fisiche. Riguardo alla ripartizione territoriale, il 42,3% delle partite Iva avviate a febbraio è localizzato al Nord, circa il 22% al Centro ed il 35,6% al Sud e Isole.

Il confronto con il corrispondente mese dell’anno precedente mostra che tutte le Regioni accusano flessioni di avviamenti: quelle più evidenti nelle Marche (-28,1%) e in Umbria (-24,3%), le più contenute in Sardegna (-6,1%) e Valle d’Aosta (-11,1%).

La classificazione per settore produttivo evidenzia che il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite Iva (25,8% del totale), seguito dalle attività professionali (10,8%), edilizia e alloggio/ristorazione (entrambe al 9,8%).

Rispetto al corrispondente mese dello scorso anno tutti i settori principali segnalano un calo di aperture, più accentuato per le attività professionali (-43,5%) e sanità (-32,8%), dove la variazione normativa sul regime forfetario incide maggiormente, più contenuto nell’alloggio/ ristorazione (-4,2%) e in agricoltura (-4,8%).

Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione mostra una sostanziale stabilità, registrando il 65 % delle nuove partite Iva tra gli appartenenti al genere maschile. Il 44,3% è stato avviato da giovani fino ai 35 anni, ed il 36,9% da soggetti di età compresa nella fascia dai 36 ai 50 anni.

Rispetto al febbraio 2014 solo la classe di età da i 51 a i 65 anni mostra un calo di aperture inferiore al 10%, più significativa invece la flessione del la classe più giovane (-32,2%), probabilmente dovuta alla novità normativa sul regime forfetario, tenuto conto che il vecchio regime di vantaggio poteva essere mantenuto anche oltre i cinque anni da soggetti giovani, fino al compimento del 35° anno di età.

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