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Cultura: a Ferrara la Festa del Libro Ebraico in Italia

24 aprile 2015 | 14.34
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Da domani a martedì prossimo, in apertura la 'Notte Bianca Ebraica d'Italia', quest’anno declinata come 'Omaggio alla libertà' in occasione del 70° della Liberazione. Nel Chiostro di San Paolo saranno disponibili più di cinquemila testi di autori ebrei o su temi della tradizione ebraica, editi da circa centocinquanta case editrici

Il logo della Festa, una Menorah  che assume le sembianze di un libro aperto
Il logo della Festa, una Menorah che assume le sembianze di un libro aperto

Una Menorah, il candelabro a sette braccia che si trovava nel Tempio di Gerusalemme, assume le sembianze di un libro aperto. E' questo il logo della sesta edizione della Festa del Libro Ebraico in Italia che da domani al 28 aprile farà di Ferrara la capitale dell’ebraismo italiano.

La Festa è organizzata dalla Fondazione Meis (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah), con il supporto di Ferrara Fiere Congressi e il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara, dell’Università degli Studi di Ferrara, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Ferrara.

Appuntamento unico nel suo genere, la Festa si propone come un momento di condivisione della cultura ebraica italiana; la narrazione è affidata a un programma ricco e vario scandito da dibattiti, convegni internazionali, concerti, laboratori didattici (anche per bambini), proiezioni cinematografiche, degustazioni, visite guidate, una mostra, un premio, senza dimenticare, naturalmente, i libri.

Cuore pulsante della Festa, i libri saranno presenze ora silenziose, ora dialoganti per voce degli autori e avranno nel Chiostro di San Paolo la propria sede elettiva. Qui saranno al centro delle conversazioni e degli incontri letterari con gli scrittori, mentre nella fornitissima libreria tematica, che resterà aperta al pubblico dalle 9.30 a mezzanotte, saranno disponibili più di cinquemila testi di autori ebrei o su temi della tradizione ebraica, editi da circa centocinquanta case editrici.

Fra i volumi disponibili vi saranno titoli difficili da trovare altrove, altri freschi di stampa e altri ancora che addirittura usciranno in concomitanza con l’evento, come è il caso degli atti del convegno internazionale di studi 'Conversos, marrani e nuove comunità ebraiche nella prima età moderna', alla cui presentazione interverranno il Rabbino Capo di Venezia e l’ex Ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray.

Il compito di inaugurare la Festa è affidato alla 'Notte Bianca Ebraica d'Italia', che inizierà domani, 25 aprile, alle 21, al Chiostro di San Paolo, e sarà quest’anno declinata come 'Omaggio alla libertà': quella che, dopo anni di persecuzioni, deportazioni, prigionia, morte, fu riconquistata esattamente settanta anni fa.

Proprio nei luoghi ferraresi della costrizione, rappresentati per antonomasia dal ghetto, si svilupperà una passeggiata nella Ferrara ebraica, con approdo finale alla Fondazione Meis, dove sarà possibile visitare gratuitamente la mostra 'Torah fonte di vita. La collezione del Museo della Comunità Ebraica di Ferrara', per un’eccezionale apertura notturna.

La mostra, che proseguirà fino al 31 dicembre 2015, costituisce un ulteriore tassello nel percorso di consolidamento del ruolo del Meis come luogo di testimonianza di ciò che è stato e incubatore di nuove idee. Allo stesso obiettivo puntano le visite guidate al cantiere del Meis (domenica 26 prile, in due tranche) e la presentazione del 'Progetto Museo Ferrara', per la creazione di un museo online diffuso, che rinsaldi il legame tra la città di Ferrara e il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah.

Tra gli eventi clou della Festa, il confronto su 'Bartali il Giusto', che domenica illuminerà la figura del grande ciclista da una prospettiva inedita: per metterne in luce non i successi che lo hanno consegnato alla storia delle due ruote, bensì la generosità con cui, tra il 1943 e il 1944, 'Ginettaccio' riuscì a salvare oltre 800 persone, trasportando documenti falsi nel tubo della propria bicicletta.

Da segnare in agenda anche la quarta edizione del 'Premio di Cultura Ebraica Pardes': istituito dalla Fondazione Meis per valorizzare e diffondere la conoscenza della cultura e della tradizione ebraiche in Italia e in Europa, sarà assegnato il 26 aprile al Premio Nobel per la letteratura Patrick Modiano, allo scrittore Samuel Modiano, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz, e alla storica Anna Foa.

Gli 'Incontri con l’autore' vedranno avvicendarsi nel cortile del Chiostro di San Paolo autorevoli ebraisti e nomi illustri della cultura e del giornalismo, quali Enrico Mentana e Pierluigi Battista, che approfondiranno il tema 'Ebrei e fascismo: nuovi punti di vista'.

Tra i protagonista degli Incontri, oltre che di diversi laboratori e dell’aperitivo quotidiano delle 12.30 a base di 'Sapori ebraici', anche il cibo: dalla normativa alimentare alla cucina tradizionale, la dieta kasher sarà affrontata criticamente da esperti del calibro della chef di Gambero Rosso Channel, Laura Ravaioli.

Da segnalare, poi, il convegno internazionale di lunedì 27 e martedì 28 aprile 'I paradigmi della mobilità e delle relazioni. Gli ebrei in Italia'. Promosso in memoria di Michele Luzzati, tra i più insigni studiosi di storia ebraica contemporanei, il combegno coinvolgerà esponenti di atenei, associazioni e Comunità Ebraiche da Gerusalemme a Firenze, da Roma a Londra.

Nei giorni della Festa, le molte anime del patrimonio culturale ebraico troveranno espressione anche nella musica: dagli standard jazz alle intense interpretazioni di Raiz, leader degli Almamegretta, fino al concerto dell’orchestra e del coro giovanile 'Turolla' di Ariano nel Polesine (140 elementi, il più grande d’Italia) che, tra Mozart, Bach e alcuni brani della tradizione, inscenerà un originale dialogo ebraico-cristiano.

Cadenza fissa avranno gli itinerari nei suggestivi luoghi della Comunità Ebraica locale, la cui vita da nove secoli s’intreccia a quella della città: dalle “vie del silenzio” – un tempo teatro e insieme limite invalicabile della vita nel Ghetto – fino al Meis, con accesso alla mostra.

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