Quando l’esemplare di avvoltoio, ospitato presso il centro del Corpo Forestale, spalanca le ali ripetutamente -e la sua apertura alare è spettacolare- sicuramente il giorno dopo pioverà
Nessuno sa da dove sia arrivato, fatto sta che una mattina di quattro mesi fa una famiglia di Perugia si è ritrovata questo esemplare di avvoltoio (o grifone) indiano nel proprio giardino, e deve essere stato un incontro shock viste le dimensioni del rapace che misura dagli 80 ai 100 cm di altezza e ha un’apertura alare che va da 205 a 229 cm. Per il personale del Corpo Forestale dello Stato che lo ha preso in custodia e portato presso il centro Formichella di Orvieto “è un mistero” da dove sia arrivato, “probabilmente veniva usato per degli spettacoli”, raccontano all’Adnkronos. Ma la caratteristica peculiare del grifone indiano adottato dalla Forestale è questa: “quando spalanca le ali ripetutamente, e la sua apertura alare è spettacolare, possiamo essere certi che il giorno dopo pioverà. Finora è sempre andata così, sarà un caso... Di fatto le previsioni meteo per noi le fa lui”, raccontano i membri dello staff del centro.
Per lui purtroppo non ci sarà un ritorno alla libertà, in quanto specie alloctona, “lo terremo qui finché non troveremo un centro in grado di ospitarlo insieme ad altri individui della sua specie”.
Il grifone indiano è comunque in buona compagnia: il centro Formichella ospita infatti numerosi rapaci diurni e notturni, sia nidiacei sia adulti ritrovati feriti che qui vengono soccorsi e riabilitati per essere poi liberati affinché possano tornare nel loro ambiente naturale. Attualmente, il centro ospita circa una settantina di rapaci, ma la giacenza media quotidiana è attorno ai 50 esemplari durante tutto l’anno. La percentuale di successo di reimmissione in natura per i rapaci si attesta attorno al 90%; quelli che proprio non possono tornare allo stato selvatico restano nel centro.
