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A Franco Zeffirelli la cittadinanza onoraria di Gubbio

16 marzo 2016 | 19.11
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Franco Zeffirelli (foto Adnkronos)
Franco Zeffirelli (foto Adnkronos)

Franco Zeffirelli cittadino onorario di Gubbio. Il maestro fiorentino ha ricevuto oggi, nella sua abitazione romana, il riconoscimento che gli è stato conferito dal sindaco della città, Filippo Mario Stirati. Una decisione, votata all'unanimità nella seduta del consiglio comunale del 10 dicembre scorso, di cui si è fatto promotore il primo cittadino insieme al presidente del consiglio, Giuseppe Biancarelli, alla luce del legame che ha unito Zeffirelli alla città umbra. Proprio a Gubbio, infatti, il maestro del cinema italiano, che da poco ha compiuto 93 anni, ha ambientato 'Romeo e Giulietta' nel 1968 e 'Fratello Sole, Sorella Luna' nel 1972, la pellicola con al centro la rievocazione della vita di San Francesco D'Assisi.

La cittadinanza onoraria, ha spiegato il sindaco Stirati "è un atto dovuto, un gesto di grande affetto e ammirazione della città di Gubbio per lei, del consiglio comunale e di tutti i cittadini". Un riconoscimento che arriva "forse un po' tardi, però è arrivato ed è la cosa che conta di più". Gubbio accoglie tra i suoi cittadini Zeffirelli "in segno di stima e ammirazione per gli alti meriti culturali". La cittadinanza viene assegnata "con affetto e riconoscenza" perché il regista ha "contribuito con i suoi film memorabili a rendere Gubbio famosa nel mondo come la più bella città medievale", come recitano le motivazioni del riconoscimento lette dal primo cittadino del comune umbro.

Il riconoscimento "suscita tutte le emozioni belle", ha sottolineato Zeffirelli aggiungendo, rivolto al sindaco, "che Gubbio è una delle più belle città che ci siano, spero che siate consci della fortuna che avete. Ci andai la prima volta - ha raccontato il regista - con un mio zio in bicicletta da Firenze. Quando arrivai mi vennero le lacrime agli occhi e ho capito che cosa è la bellezza. E' un luogo unico, incompatibile con la vita di ogni giorno perché è più compatibile con la creazione divina".

E ha aggiunto: "Ci vuole coraggio a dire male dell'Italia perché è una miniera di cose straordinarie. E’ impossibile non apprezzare la temperatura culturale del nostro Paese e sentirla sangue del tuo sangue. Se sei disposto ad aprire il cuore, te lo riempie. Se non ce ne accorgiamo peggio per noi. La bellezza italiana è il midollo che ci entra dentro e che ci tiene insieme".

Soffermandosi poi su Firenze, Zeffirelli ha sottolineato che "noi fiorentini abbiamo l'abitudine di considerarci tra i migliori, il che può essere scambiato per una visione fascista. In realtà, è vero che siamo tra i migliori perché ci sono poche città che diano il senso dolcissimo del vivere e dove si trovi tutto il bene che si desidera incontrare nella vita". Parlando di Roma, il maestro ha aggiunto che è "una città che ama insultare ed essere insultata, adora essere degradata a poco di buono".

Zeffirelli ha inoltre ricordato il suo recente incontro, in udienza privata, con Papa Francesco: "Il Papa è una persona carina, mi voleva conoscere. Mi ha mandato un messaggio dopo aver letto il libro su Francesco ('Francesco. Fratello Sole, sorella luna' ndr.). Sono rimasto molto bene impressionato da Bergoglio che sta dando il via ad una grossa impresa".

A chi gli chiedeva se il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si fosse interessato alla sua Fondazione, che dovrebbe essere realizzata a Firenze, Zeffirelli ha risposto che "se lo è, non me l'ha fatto sapere".

Il regista toscano ha dedicato un ultimo accenno al mondo del cinema ricordando che continua a vedere "'Gesù di Nazareth': ha un cast che ti fa andare fuori di testa ogni volta che vedi il film. Non parlo dei lavori degli altri, perché gli autori e i registi delle pellicole che non guardo potrebbero protestare. Ho sempre scelto attentamente i soggetti dei miei film per aprire le porte a dialoghi importanti", ha concluso Zeffirelli.

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