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Scuola, via libera al contratto: scattano gli aumenti

19 aprile 2018 | 14.59
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Buone notizie per oltre 1,2 milioni di dipendenti pubblici della scuola, enti di ricerca, università, accademie e conservatori. Nelle buste paga di maggio tireranno una boccata d''ossigeno potendo contare sull'erogazione degli aumenti contrattuali, 85 euro in media al mese, e il pagamento degli arretrati di due anni e 4 mesi (2016, 2017 e 2018) che andranno per la scuola da un minimo di 271 euro ad un massimo di 412 euro netti, importi calcolati in base al profilo (docenti, Ata, dsga) e in base agli anni di anzianità.

Oggi infatti è stato firmato all'Aran, in via definitiva, il nuovo ccnl del comparto dell’Istruzione e della Ricerca relativo al triennio 2016-2018. Dopo il via libera di due giorni fa da parte della Corte dei Conti l'atteso passaggio tecnico si è compiuto e da domani il contratto entrerà in vigore. Degli oltre 1,2 milioni di lavoratori, la maggior parte, circa un milione, sono impiegati nella scuola, gli altri 200mila in enti di ricerca, università, accademie e conservatori.

A firmare per conto dell'Amministrazione pubblica il presidente dell'Aran Sergio Gasparrini, in rappresentanza dei lavoratori le confederazioni sindacali Cgil Cisl Uil con le rispettive categorie di settore. L'ipotesi di contratto di questo comparto Istruzione e Ricerca era stata firmata il 9 febbraio, più di due mesi fa.

Quello di oggi è il secondo ccnl del pubblico impiego certificato dalla Corte dei Conti e firmato in via definitiva dopo quello degli statali. In attesa degli aumenti sono ancora i dipendenti della Sanità e degli Enti locali. Intanto entro oggi, (questa notte) si concluderanno le votazioni per eleggere le Rsu, le Rappresentanze sindacali unitarie, che stabiliranno la reale rappresentanza delle sigle sindacali nei diversi comparti per il prossimo triennio contrattuale.

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