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Mostre: a Milano 'La vera Italia? Due inchieste di Pier Paolo Pasolini'

28 settembre 2015 | 15.01
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Pier Paolo Pasolini (Foto da Wikipedia)
Pier Paolo Pasolini (Foto da Wikipedia)

Nell’anno del quarantennale della scomparsa di Pier Paolo Pasolini, Forma Meravigli celebra la sua memoria con una mostra sulle inchieste realizzate da Pasolini alla scoperta di un Paese, l'Italia, dei suoi cambiamenti e delle sue contraddizioni. Domani alle 18,30 si inaugura presso le sale di Forma Meravigli a Milano, l'allestimento 'La vera Italia? Due inchieste di Pier Paolo Pasolini. La lunga strada di sabbia – Comizi d’amore', a cura di Alessandra Mauro, visitabile fino al 15 novembre.

È il 1959 quando la rivista 'Successo' pubblica il reportage realizzato da Pasolini come inviato speciale, percorrendo tutta la costa italiana da nord a sud al volante di una Fiat Millecento, 'La lunga strada di sabbia'. Incontrati e narrati nel momento sospeso delle vacanze, gli italiani diventano i protagonisti di questo viaggio-inchiesta su un paese in cambiamento, tra il dopoguerra ormai alle spalle e il boom economico che sta per esplodere.

A quattro anni di distanza, nel 1963, Pier Paolo Pasolini realizza un’altra inchiesta, questa volta sugli italiani e la sessualità. Di nuovo, percorrerà la penisola, andrà sulle spiagge ma anche nei cortili di campagna, di fronte alle fabbriche e nelle strade delle città per interrogare la gente, giovani, vecchi, bambini, donne, su cosa sia l’amore, il esso e che importanza possa avere il cosiddetto comune senso del pudore. Il risultato è il documentario 'Comizi d’amore': una corale e lucida rappresentazione del nostro paese.

Nelle sale di Forma Meravigli, si alterneranno le fotografie di scena di 'Comizi d’amore', realizzate da Angelo Novi e Mario Dondero, e quelle che, a trent’anni di distanza da 'La lunga strada di sabbia', il fotografo francese Philippe Séclier ha scattato ripercorrendo le tracce dell’itinerario di Pasolini.

Accompagnate da lunghe citazioni dei due lavori, le immagini di Dondero, Novi e Séclier da un lato restituiscono al pubblico il metodo d’indagine di Pasolini; dall’altro testimoniano l’importanza di ripercorrere quella stessa strada, ritrovare le tracce di un’osservazione attenta e controcorrente. Alla mostra è associata la visione del cortometraggio 'Pier Paolo Pasolini. Appunti per un critofilm' (1966) di Maurizio Ponzi.

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