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Mostre: gli arazzi di Cosimo I da Quirinale e Palazzo Vecchio all'Expo

25 novembre 2014 | 18.42
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Tre tappe, Roma, Milano e Firenze, per un allestimento che riunisce 20 capolavori separati da 150 anni per volere dei Savoia. Gli arazzi si viluppano per oltre 400 metri quadrati di tessuto istoriato e raffigurano la storia di Giuseppe, soggetto caro ai Medici in quanto storia di un un eroe mite, probo e vincente. Sponsor dell'allestimento la Fondazione Bracco (Guarda il Video)

Particolare dell'arazzo 'Giuseppe fugge dalla moglie di Putifarre', 1548-1549, atelier di Nicolas Karcher disegno e cartone di Bronzino (Firenze, Soprintendenza Speciale Polo Museale)
Particolare dell'arazzo 'Giuseppe fugge dalla moglie di Putifarre', 1548-1549, atelier di Nicolas Karcher disegno e cartone di Bronzino (Firenze, Soprintendenza Speciale Polo Museale)

La Milano dell'Expo potrà vantare anche la visione, unica al mondo, di 20 preziosissimi arazzi cinquecenteschi riuniti per la prima volta dopo 150 anni di separazione; a offrirla sarà la mostra 'Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino', che radunerà gli arazzi commissionati da Cosimo I de’ Medici per la Sala de’ Dugento di Palazzo Vecchio. Un totale di oltre 400 metri quadrati di tessuto istoriato che raffigurano la storia di Giuseppe e che furono divisi nel 1882 per volere dei Savoia, dieci a Firenze e altrettanti nel Palazzo del Quirinale.

L'eccezionale allestimento sarà prima Roma, nella Sala dei Corazzieri al Quirinale, da gennaio ad aprile prossimi, poi nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano, da aprile a settembre, infine nella loro sede originaria, la Sala de’ Dugento a Palazzo Vecchio di Firenze. L'niziativa, voluta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del Sindaco del capoluogo della Toscana Dario Nardella, è stato presentato ggi appunto al Quirinale da, fra gli altri, Louis Godart, Consigliere per la conservazione del Patrimonio Artistico del Presidente della Repubblica, Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole e Industriali, e Diana Bracco, Presidente di Fondazione Bracco, sponsor dell'iniziativa.

Realizzati dai maestri arazzieri fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher su cartoni di Jacopo Pontormo, Agnolo Bronzino e Francesco Salviati, gli arazzi, ha spiegato Godart, raccontano "la storia di Giuseppe, figlio prediletto di Giacobbe, detestato dai fratelli che lo invidiavano sia per l'amore manifestatogli dal padre, sia per le doti di geniale maestro di oniromanzia (arte divinatoria basata sull'interpretazione dei sogni, ndr). Venduto come schiavo in Egitto, Giuseppe seppe trionfare di tutte le insidie poste sulla sua strada, farsi valere agli occhi dei potenti, recitare un ruolo di primo piano nella gerarchia dell'impero faraonico e diventare così grande da saper perdonare i fratelli che lo avevano tradito. La dinastia medicea amava la storia di Giuseppe: l'immagine di un eroe mite e probo, capace di sfuggire agli invidiosi, di conquistare una posizione importante partendo dal nulla, contando solo sulle sue qualità intellettuali, era una vera e propria metafora delle alterne fortune della grande famiglia fiorentina".

Diana Bracco, sosteniamo con convinzione questa mostra straordinaria

Questa serie di panni monumentali, oggetto di un complesso e pluridecennale restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e il Laboratorio del Quirinale, rappresenta una delle più alte testimonianze dell’artigianato e dell’arte rinascimentale. Un magnifico contributo all'illustrazione dell'arte e dell'artigiano italiani in occasione dell'Expo la cui esposizione romana sarà, ha sottolineato il ministro Martina, "una anteprima straordinaria del grande cartellone di eventi culturali che accompagnerà l'Expo".

Orgoglio e soddisfazione per l'impegno della Fondazione Bracco come sponsor dell'allestimento sono stati espressi dalla sua presidente, Diana Bracco, che ha ricordato come "la tutela e la promozione, in Italia e nel mondo, del patrimonio culturale italiano, e la diffusione delle espressioni della scienza e dell’arte quali mezzi per il miglioramento della qualità della vita e della coesione sociale costituiscono la stessa ragion d’essere di Fondazione Bracco: ecco perché sosteniamo con convinzione questa mostra straordinaria, che riunisce per la prima volta nell’Italia post unitaria i preziosissimi arazzi di Pontormo e Bronzino. Un’iniziativa importante che costituisce anche un bell’esempio di collaborazione virtuosa tra pubblico e privato nella valorizzazione dei nostri capolavori".

Questo progetto, peraltro, consolida il rapporto privilegiato di Fondazione Bracco con la Presidenza della Repubblica; rapporto che nel 2011 ha visto la Fondazione contribuire a riportare all’antico splendore barocco la Galleria di Papa Alessandro VII Chigi al Quirinale, sostenendo un imponente intervento di restauro, come ha ricordato oggi lo stesso Godart.

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