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Vino: a Montepulciano è 'Nobile' e non decaduto, valore di 500 mln

02 settembre 2014 | 14.05
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Mille i dipendenti fissi, a cui se ne aggiungono altrettanti stagionali, e 250 viticoltori. Il Consorzio alla regione Toscana: proteggere la viticoltura

Andrea Natalini, presidente Consorzio Vino Nobile di Montepulciano
Andrea Natalini, presidente Consorzio Vino Nobile di Montepulciano

“Nobile” ma non decaduto. Anzi. Il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione vale oltre cinquecento milioni di euro. Secondo i dati del Consorzio del Vino Nobile, oltre 200 milioni di euro è il valore patrimoniale delle aziende agricole che producono Vino Nobile, mentre 150 milioni circa il valore patrimoniale dei vigneti (in media un ettaro vitato costa sui 150 mila euro) e 65 milioni di euro è valore medio annuo della produzione vitivinicola.

Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, 2.200 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite.

A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 78 associati al Consorzio dei produttori) che nel 2013 hanno prodotto 56 mila ettolitri di Vino Nobile e circa 17 mila destinati a divenire Rosso di Montepulciano. Oltre mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2013 sono state immesse nel mercato circa 7,4 milioni di bottiglie di Vino Nobile e circa 2,5 milioni di Rosso di Montepulciano Doc, numeri in linea con l’anno precedente.

L’export segna con il 2013 un +8% rispetto al 2012 toccando quota 76 per cento di prodotto mentre il restante 24% viene commercializzato in Italia.

Per quanto riguarda il mercato nazionale le destinazioni di Vino Nobile si sono dirette al Nord (40 per cento), mentre in Toscana si sono attestate al 19 per cento, mentre resta invariata rispetto allo scorso anno la percentuale della vendita diretta in azienda, 19%. P er quanto riguarda l’estero la Germania è passata ad assorbire il 48 per cento della quota esportazioni, crescendo del 4 per cento rispetto al 2012 e tornando ad essere il mercato di riferimento per il Nobile. Gli Usa confermano l’ottimo andamento segnando nel 2013 il 17,5% (+1,5% rispetto al 2012), così come i mercati asiatici che nel 2013 hanno rappresentato un vero e proprio exploit di vendite passando dall’8,1 al 12 per cento.

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