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A rischio la fruttificazione della Posidonia oceanica nel Mar Mediterraneo

17 marzo 2014 | 11.37
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A rischio la fruttificazione della Posidonia oceanica nel Mar Mediterraneo

Le stagioni cambiano anche nel mare e sono molti i segnali dell'arrivo della primavera sui fondali. Diverse specie entrano in riproduzione e ci si dedica alla costruzione dei nidi e ai rituali nuziali. La maggiore irradiazione solare innalza la temperatura dell'acqua e causa l'aumento del fitoplancton; in questa stagione miliardi di larve di piccoli e grandi organismi nascono quindi simultaneamente, per approfittare della grande abbondanza di cibo nei primi cruciali stadi di vita.

Per questi nuovi arrivati è fondamentale il ruolo della Posidonia oceanica, una pianta tra le più importanti del nostro mare con le sue estese praterie. ''La pianta ha un ciclo vegetativo simile a quello delle piante terrestri'', spiega Fabio Badalamenti, dell'Istituto per l'ambiente marino costiero (Iamc) del Cnr di Castellammare del Golfo, "fiorisce all'inizio dell'autunno, ma è in primavera che rilascia i suoi frutti maturi, che per colore e dimensione ricordano una ghianda verde o un'oliva''.

Gli antichi legavano la comparsa dei frutti primaverili della Posidonia a un altro fenomeno tipico di questa stagione: l'arrivo dei tonni sulle coste del Mediterraneo. ''I frutti, quando si staccano dalla pianta, galleggiano sulla superficie del mare grazie alla struttura porosa e alle loro sostanze oleose'', aggiunge il ricercatore in un articolo pubblicato sul nuovo numero on line dell'Almanacco della Scienza del Cnr. ''Polibio e Strabone ricordano come lungo le coste iberiche e italiche vivesse una 'quercia sommersa', che produce copiose ghiande, delle quali è ghiotto il tonno rosso (Thunnus thynnus). 'In primavera - dicevano gli antichi - i magri tonni che nuotano nei pressi delle Colonne d'Ercole si avvicinano verso le coste del Mediterraneo per nutrirsi voracemente delle ghiande e divenire tanto grassi da essere paragonati a maiali di mare'''.

Sebbene infondata da un punto di vista scientifico, l'osservazione sottolinea l'importanza del risveglio primaverile del nostro mare. ''Le osservazioni verosimilmente correlavano due importanti eventi della primavera mediterranea: la maturazione dei frutti di posidonia e la migrazione riproduttiva del tonno rosso'', continua Badalamenti. ''I due fenomeni in realtà non avevano alcun legame funzionale poiché il tonno è notoriamente un carnivoro. Ma proprio a maggio il tonno rosso è in migrazione riproduttiva e gli individui con le gonadi mature appaiono 'grassi'''.

Purtroppo, sia i tonni sia la Posidonia sono oggi in pericolo. Adriana Alagna, assegnista di ricerca dell'Iamc-Cnr, osserva: ''Le praterie di Posidonia sono protette da una direttiva comunitaria e da diversi accordi internazionali e comunitari, tuttavia negli ultimi decenni la pianta ha molto sofferto dell'impatto delle attività umane lungo la costa e in quasi tutto il Mediterraneo è in regressione. Le stime prevedono una sua importante riduzione, se non si interverrà drasticamente. In questo senso sono stati mossi significativi passi avanti nello sviluppo di tecniche di reimpianto, particolarmente in quelle basate sull'utilizzo di germogli e plantule derivate dai semi''.

Per il tonno rosso, le cose sono ancor più complesse. ''La specie può facilmente superare il peso di 400 kg, ma la sovrappesca ha determinato una sensibile riduzione degli stock tanto che è stato proposto da alcune organizzazioni non governative di inserirlo nella lista rossa delle specie da proteggere'', conclude Badalamenti: ''La nuova direttiva sulla strategia marina dell'Unione europea obbliga gli stati membri, a mantenere l'ambiente marino a un livello sostenibile, tale da salvaguardare i potenziali utilizzi e le attività delle generazioni presenti e future''.

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