Ci sono automi realizzati con materiali di recupero, ma soprattutto meraviglie dell'immaginazione, nella mostra 'Solo roba per bambini' che si apre domani 30 gennaio - e fino al 16 marzo - presso la 'Fondazione VOLUME!' di Roma, in cui Giovanni Albanese trasforma gli ambienti di via San Francesco di Sales, che furono la bottega – e la casa – di un vetraio, in una vera e propria officina delle meraviglie.
'Solo roba per bambini' è un progetto inedito a cui l’artista pugliese lavora da più di 10 anni: con il suo stile - riconoscibilissimo anche se in perenne evoluzione - Albanese mette in scena una serie di strani personaggi nati dalla trasformazione di 'rifiuti della nostra civiltà', abitanti di uno spazio che diviene, allo stesso tempo, scenario e attore del racconto fantastico messo in scena dall’artista, animato dalla presenza dello spettatore e dalla sua immaginazione.
Come scrive Ascanio Celestini nel testo che accompagna la mostra: “Non esistono oggetti muti, ma solo persone sorde che non li sanno ascoltare. E Giovanni cammina in mezzo a questo cimitero del presente. Parla coi morti del suo Spoon River. Elettrodomestici del passato, chiavi avanzate dalla galera, biciclette scassate. Ci parla e traduce per noi la loro lingua scomparsa”. Questa serie di opere arriva come una naturale evoluzione del percorso di Albanese, che - dopo le macchine calcolatrici e i lavori fatti con le “lampadine a fiamma” - mette il suo lavoro al servizio di questi strani automi in cui si riversa tutta la sua poesia e che si trasformano in “pupazzi” che offrono una nuova prospettiva da cui osservare il mondo, con lo sguardo tipico di chi sa ancora lasciarsi sorprendere.