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A Roma test prima strada al mondo con grafene

24 settembre 2018 | 14.49
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A Roma test prima strada al mondo con grafene

Al via la seconda fase della sperimentazione che prevede la realizzazione della prima strada al mondo con Ecopave, un supermodificante a base di grafene. Obiettivo: validare su strada i risultati (almeno +250% di resistenza a fatica) già ottenuti in laboratorio relativi all’utilizzo di additivi al grafene per gli asfalti che permetterebbero di aumentare notevolmente la vita utile delle strade.

A dare il via a questa seconda fase Iterchimica, azienda attiva nel campo degli additivi per l’asfalto, insieme all’Università La Sapienza di Roma e alla Città Metropolitana di Roma Capitale.

La prima fase della sperimentazione è consistita nella progettazione, creazione e analisi in laboratorio di Ecopave, il supermodificante a base di nanotecnologie al grafene, per il quale a novembre 2017, dopo tre anni di ricerca, è stato depositato il brevetto. Il grafene utilizzato nel nuovo supermodificante è dell’azienda italiana quotata all’Aim di Londra Directa Plus, produttrice e fornitrice di materiali a base grafenica.

I risultati della sperimentazione in laboratorio hanno dimostrato che Ecopave consente l’incremento delle prestazioni, con particolare riferimento all’aumento della resilienza e alla minor suscettibilità alla temperatura ambientale (anche per forti escursioni termiche) e quindi di aumentare la vita utile delle pavimentazioni stradali.

Oggi, dunque, inizia la seconda fase che consiste, su indicazione della Città Metropolitana di Roma Capitale, nel rifacimento degli ultimi due strati della pavimentazione stradale di un chilometro nella Strada Provinciale Ardeatina, tra il km 15+800 e il 16+800 in direzione sud. La sperimentazione è stata inserita all’interno di un Accordo Quadro che prevede il ripristino solo superficiale di un tratto altamente dissestato della pavimentazione esistente. Saranno rifatti solo gli ultimi due strati in asfalto superficiali (binder e tappeto di usura) dei tre che compongono la strada (base, binder e usura).

Grazie agli additivi rigeneranti la sperimentazione prevede anche di riutilizzare il 40% di asfalto fresato riciclato (materiale da demolizione della vecchia pavimentazione) per il binder, mentre per il tappeto di usura il 30%; le strade costruite con i supermodificanti saranno riciclabili all’infinito: si può infatti riutilizzare fino al 100% del loro asfalto fresato per realizzare la nuova pavimentazione evitando lo smaltimento in discarica del materiale, l’estrazione di nuovi inerti dalle cave e l’uso di bitume di primo utilizzo.

Nel dettaglio il campo prove sperimentale è così realizzato: un tratto di 250 m con asfalto con bitume 'Tal quale' (metodo tradizionale); un tratto di 250 m con asfalto bitume modificato 'soft' con additivo Superplast; un tratto di 250 m con asfalto bitume modificato 'Hard' con Sbs; un tratto di 250 m con asfalto Ecopave, supermodificante al grafene.

Nella terza e ultima fase, il tratto stradale verrà costantemente monitorato con la collaborazione di Nicola Fiore, tecnico responsabile Laboratorio Materiali Stradali e docente di Tecnica e sicurezza dei cantieri dell’Università La Sapienza di Roma. Il monitoraggio prevede controlli sia in fase di posa in opera dell’asfalto, con raccolta e analisi di campioni delle miscele, sia nei mesi successivi (ipotizzati fino a 72 mesi) attraverso carotaggi e prove dinamiche, anche direttamente sulla strada.

Al monitoraggio partecipa anche Grs, società specializzata in rilevazioni stradali con strumenti ad alto rendimento non distruttivi, che realizzerà indagini con apparecchiatura Hwd per misurare la resistenza degli strati della pavimentazione. Inoltre, sulla strada è stato installato anche il 'd-tech' di Elsis, un sistema di monitoraggio veicolare con telecamera che permetterà di identificare e quantificare il volume di traffico sulla strada.

"In laboratorio i risultati del supermodificante al grafene sono eccezionali: la vita utile della strada aumenta notevolmente grazie all’incremento della resilienza dell’asfalto e, quindi, la capacità dell’asfalto di resistere, senza fessurarsi a causa degli alti stress di traffico, termici e climatici - dichiara Federica Giannattasio, amministratore delegato di Iterchimica - Grazie alla Città Metropolitana di Roma Capitale possiamo dimostrare in condizioni reali che esistono tecnologie tutte italiane all’avanguardia nel mondo che permettono di migliorare sensibilmente le caratteristiche delle strade con importanti benefici ambientali, oltre a consistenti risparmi economici per amministrazioni, cittadini e General Contractors".

"La sostenibilità ambientale è uno dei valori chiave di Directa Plus, che viene seguito nell’intero processo produttivo e ciclo di vita dei nostri prodotti - afferma Giulio Cesareo, fondatore e Ceo di Directa Plus - Questa applicazione si inserisce perfettamente nella nostra filosofia, permettendo di creare strade più durature nel tempo, che ci auguriamo di vedere presto percorse anche da auto e moto con pneumatici al grafene".

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