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Industria: a Rubber 2015 confermati segnali ripresa gomma

13 maggio 2015 | 21.31
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Il Salone specializzato ha fatto emergere, al fianco della nuova fase di sviluppo dell’automotive, indicazioni positive da altri settori di destinazione finale dagli elettrodomestici alla meccanica. Bertolotti (Assogomma): Fatturati tornati oltre quota 4 mld, ma ora il trend va consolidato

L’industria della gomma ha confermato a Rubber 2015 i segnali di ripresa per il settore, trainato prima di tutto dall’automotive che assorbe circa 500.000 tonnellate di prodotto. Il Salone specializzato, promosso da Assogomma insieme a Promaplast all’interno di Plast, ha fatto emergere tuttavia, al fianco della nuova fase di sviluppo dell’automotive, indicazioni positive da altri settori di destinazione finale come quello degli elettrodomestici , della meccanica, dell’industria in generale, della salute e prima infanzia, ecc. Un trend positivo che emerge anche dal mercato dei nastri autoadesivi, che fanno dell’Italia un leader a livello mondiale e che, avendo come principale applicazione quella della chiusura delle scatole di cartone, sono un termometro dell’andamento economico generalizzato.

Il valore delle esportazioni italiane di articoli in gomma si aggira intorno ai 5 miliardi di euro prevalentemente destinati ai Paesi UE che assorbono il 74% del totale, ma l’industria della gomma esporta da sempre in tutto il mondo, dall’Europa extra UE agli Stati Uniti e Canada, per arrivare ad Africa e Asia, che da sola ne rappresenta il 7%. Le importazioni, pari a circa 4 miliardi di euro, provengono principalmente dall’UE (58%) e dall’Asia (33%). Produzione, esportazioni ed importazioni sono quindi in crescita confermando un’indicazione di ripresa che si avverte anche in quasi tutti i settori industriali.

Come spiega Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma, "la produzione interna del settore automotive ha ricominciato a crescere, toccando complessivamente quota 700.000 tonnellate nell’anno 2014. I fatturati sono anch’essi in crescita raggiungendo oltre 4 miliardi di euro. Ci sono chiari segnali di ripresa che tuttavia devono essere consolidati". "Nessuno però - ammonisce - si attende di ritornare nel breve ai livelli di sette anni fa”.

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