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A Sassari una via intitolata a Francesco Cossiga

16 agosto 2016 | 16.14
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Una via dedicata a Francesco Cossiga nella sua Sassari. A sei anni dalla scomparsa, e in anticipo sui dieci anni canonici previsti dalla legge sulla toponomastica, la città intitolerà ufficialmente una via all'ex presidente della Repubblica. Anzi, un corso nel centro cittadino di periodo umbertino, a due passi dalla chiesa di San Giuseppe, la parrocchia del presidente 'picconatore'.

Da domani, giorno in cui sarà scoperta la targa, Margherita di Savoia dovrà dunque cedere il passo a uno dei protagonisti della storia repubblicana italiana: nella Dc già a 17 anni, Cossiga, più volte ministro, fu al Viminale nei 55 giorni del sequestro Moro, divenne poi presidente del Consiglio, presidente del Senato, fino ad arrivare al Quirinale. Alle 10.30, con una cerimonia alla presenza dei figli Giuseppe e Anna e del giornalista Pasquale Chessa, il già corso Margherita di Savoia diventerà 'corso Francesco Cossiga', nel tratto compreso tra via Giorgio Asproni e via Giuseppe Manno.

Dopo una settimana, altra strada, altro sassarese 'doc', altro protagonista della storia repubblicana italiana. Il 24 agosto, infatti, sarà la volta di Enrico Berlinguer. La targa del viale dedicato al padre del 'compromesso storico' sarà scoperta alla presenza delle figlie Maria e Bianca e sostituirà un tratto di via Antonio Manno. Due vie ad angolo per il democristiano di ferro e per lo storico segretario del Partito comunista italiano, nonché ''veri cugini'', come amava ricordare Cossiga. ''Due vie per due padri contemporanei della nostra politica nazionale'', racconta il sindaco di Sassari Nicola Sanna all'Adnkronos.

"Cambieremo la toponomastica di due strade senza nessuna furia iconoclastica nei confronti di re e regine ma con l'obiettivo di non provocare disagi ai cittadini con complicazioni burocratiche, tipo cambio dell'indirizzo sui vari documenti o altro - spiega Sanna - Insomma una scelta indolore rispetto alle complicanze burocratiche. Sono vie che costeggiano alcune scuole, dove non ci sono residenze, in una zona che nasce nel periodo umbertino, quando eravamo ancora sardo-piemontesi. L'obiettivo era individuare zone centrali e frequentate dalla cittadinanza ma senza una densità residenziale''.

Una decisione, deliberata dalla Giunta nell'ottobre 2015, che ha avuto un iter particolare visto che la normativa sulla toponomastica prevede che non si possano intitolare strade a persone prima dei dieci anni dalla scomparsa. Ma, ''vista la personalità, abbiamo chiesto alla prefettura una deroga''.

Per il resto il 'Kossiga' scritto con la 'K' sui muri delle strade dell'Italia in rivolta del 1977 (era ministro dell'Interno) o l'affaire Gladio sono solo una eco lontana. ''Non ci sono state grosse polemiche - ricorda Sanna - solo qualche accenno ma più che altro sui social network, da parte di qualche personaggio della sinistra estrema. Per Sassari Cossiga è sempre stata una personalità molto riservata. Non c'è mai stata da parte sua una visita in pompa magna, lui rifuggiva, come Antonio Segni (altro presidente della Repubblica nato a Sassari ndr), dalla vetrina cittadina. Pur essendo un profondo conoscitore della realtà cittadina, pur consultandosi molto spesso con i sindaci che si sono succeduti negli anni, non ha mai avuto un atteggiamento da 'protettorato'''.

Cossiga e Berlinguer, ''padri contemporanei della nostra politica nazionale'', ribadisce il sindaco, ma quasi sconosciuti per le nuove generazioni. ''Purtroppo arrivano a malapena a sapere che Cossiga è stato presidente della Repubblica e Berlinguer una personalità politica, come si è potuto vedere nel film 'Quando c'era Berlinguer' di Walter Veltroni. D'altronde non ci sono neanche più i partiti a cui appartenevano''.

Infine un ricordo personale. ''L'ho conosciuto quando era presidente emerito in una visita nel 2009. Fu un po' una rimpatriata tra vecchi amici, anche se ci fu anche una cerimonia ufficiale dove si parlò di riforma costituzionale. Aveva tutte le caratteristiche del sassarese, dubbioso fino all'ultimo dettaglio. Anche il suo periodo di 'picconatore' richiama quell'atteggiamento ironico che i sassaresi hanno rispetto alle cose serie. Si è divertito un po' a mettere in evidenza le contraddizioni tra i principi e alcune leggi del nostro ordinamento, alcune debolezze della nostra carta costituzionale''.

''Sorprendeva sempre gli interlocutori rispetto a degli immaginari cliché - conclude il sindaco di Sassari - Metteva l'interlocutore in una condizione non timorosa ma all'altezza di un confronto. Tutti raccontano della sua passione per la tecnologia. In città aveva un rapporto particolare con il signor Paolotto, proprietario del principale negozio tecnologico di Sassari. Dai primi cellulari alle prime telecamere, era lui che lo teneva aggiornato sulle ultime novità. Ecco, era una personalità non scontata e sorprendente''.

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