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A un mese dal voto, sondaggisti: "Grillo vola, ma è sfida a due con Renzi"

24 aprile 2014 | 17.28
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A un mese dal voto, sondaggisti:

Roma, 24 apr. (Adnkronos/Ign) - Preoccupazione nei partiti per la perdita di punti nei sondaggi a vantaggio del M5S. L'ultima rilevazione targata Ixè e mandata in onda su Rai1 da 'Agorà' dà il movimento dell'ex comico in crescita al 27,4% (dal 25,8% della settimana scorsa) a scapito di tutti gli altri partiti che invece perdono consensi. Un fenomeno che rivelerebbe un'emorragia di voti bipartisan a favore dei Cinque stelle.

"Grillo prende voti da tutti per la insoddisfazione economica, politica e sociale che c'è nel Paese", commenta Renato Mannheimer, presidente dell’istituto di sondaggi Ispo, al sito dell'Adnkronos. E aggiunge: "L'unico vero competitor del leader cinquestelle è Renzi, che per batterlo deve dimostrare di fare le cose, proprio al contrario di Grillo: lui punta il dito, attacca, mentre il leader del Pd deve convincere che è in grado di portare a casa i risultati"."Ma i sondaggi -avverte Mannheimer- vanno presi con le molle. Ce ne sono tanti e sono diversi, soprattutto perché l'elettorato è ancora incerto. Almeno un terzo delle persone decide nell'ultima settimana per chi votare". Per il presidente dell'Ispo, questo vale tanto più per le consultazioni europee, che "esprimono un voto in libertà". "Di sicuro -conclude- crescerà il partito dell'astensione". (segue)

"Grillo è diventato opzione non politica. Uno non vota cinquestelle perché d'accordo con lui, ma perché è strumento per mandare a fare in c..o tutti", afferma Luigi Crespi, fondatore di Datamedia. "Non si tratta di voti sottratti agli altri partiti, sia a destra che a sinistra, ma di una scelta tra chi o vota lui o non va neanche a votare. Bisogna superare questi schemi -avverte Crespi- e anche i sondaggisti sono arcaici, quello di dire che il M5S sottrae voti a destra, centro e sinistra è un meccanismo antiquato, oggi l'elettorato è non fluido, ma liquido"."Non si vedono cose concrete -spiega il sondaggista- Gli elettori sono stanchi di liti nel Pd, stanchi di liti in Fi, stanchi della marginalità dei piccoli partiti. E allora la gente punta su Grillo". "Votare per l'ex comico è una scelta attiva, una vendetta, adottando in pieno lo slogan tutti a casa", aggiunge Crespi. Che poi conclude: ''Le europee possono presentare sorprese ulteriori, anche perché il voto è meno condizionato dal territorio. Grillo potrebbe vincere, con percentuali da 35% o 40%, portando il M5S ad essere il primo partito italiano".

Per Maurizio Pessato, presidente di Swg, "Grillo non sembra dimostrare in questa ultima settimana grande vivacità espansiva, al contrario di quello che dicono alcuni sondaggi". "E' vero, in ogni caso, che Grillo è molto attento a evitare connotazioni di colore politico per il suo movimento -dice Pessato- e lo dimostra come ha risposto alla Le Pen, dicendo 'noi non siamo di destra'. E' per questo che può attrarre voti provenienti da elettori delusi che hanno votato per partiti sia di una parte che dell'altra".Quello per le europee "non è un voto che porta a scegliere un governo, si sceglie meno in base al voto utile", conclude Pessato. "Ma stavolta c'è l'effetto Renzi, e il voto può essere visto come promozione o bocciatura del premier. E se vince Grillo perde Renzi, in questo senso è sfida a due" .

"E' vero che Grillo cresce. Se partiamo da 6 mesi fa, era intorno al 17%, i dieci punti in più oggi sono veramente tanti", spiega Nicola Piepoli, dell'omonimo gruppo di rilevazione."Noi pensavamo che crollasse -aggiunge- ma lui prende dallo scontento che c'è dappertutto, a destra, sinistra e al centro. Ricordiamoci che c'è il sistema Paese al collasso. La malattia si esprime negli scontenti che in politica si traducono in voti per Grillo", conclude.

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