Durante la sua visita al Cairo, il premier nipponico ha spiegato che il denaro sarà destinato a finanziare programmi di assistenza umanitaria o infrastrutture. Duecento milioni di dollari serviranno ad assistere i Paesi che combattono i jihadisti dello Stato islamico in Iraq e in Siria
Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha promesso aiuti non militari in Medio Oriente per un valore di 2,5 miliardi di dollari. L'annuncio è arrivato durante la sua visita in Egitto, prima tappa del tour nella regione mediorientale, che comprende anche Giordania, Libano, Turchia, Israele e territori palestinesi.
Secondo quanto riferisce la Bbc, Abe si è anche impegnato a versare un aiuto di 200 milioni di dollari ai Paesi che combattono i jihadisti dello Stato islamico in Iraq e in Siria. "E' ovvio che la stabilità del Medioriente è la base per la pace e la prosperità per il mondo, e naturalmente per il Giappone", ha detto Abe durante un forum economico al Cairo.
"Non possiamo lasciare che il terrorismo o le armi di distruzione di massa si diffondano in questa regione, la perdita impartita alla comunità internazionale sarebbe incommensurabile", ha aggiunto.
I nuovi aiuti, che si aggiungono ai 2,2 miliardi di euro già versati da Tokyo negli ultimi due anni, saranno destinati a finanziare programmi di assistenza umanitaria o infrastrutture, nonché a dare supporto ai paesi che accolgono i rifugiati provenienti dall'Iraq e dalla Siria.
C'è inoltre da ricordare che il Giappone importa dal Medio Oriente gran parte delle sue risorse di petrolio e l'Is controlla diversi giacimenti petroliferi e raffinerie della zona. Si pensa che le forniture di petrolio generino un giro d'affari stimato introno ai 2 milioni di dollari di entrate al giorno per il gruppo.