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Abi, le sofferenze bancarie nette aumentano a 89 mld

16 febbraio 2016 | 15.25
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Abi, le sofferenze bancarie nette aumentano a 89 mld

Boom di mutui con tassi ai minimi storici , aumento dei prestiti alle imprese e dei depositi, sofferenze bancarie nette che continuano ad aumentare. Questa la radiografia dell'Abi sullo stato dell'economia e dei mercati creditizi e finanziari tracciata nel bollettino di febbraio.

Sofferenze: gli istituti registrano un trend negativo sulle sofferenze nette che salgono da 88,8 a 89 miliardi di euro rispetto agli 88,8 miliardi di euro. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,94% a dicembre 2015 dal 4,89% di novembre 2015 (4,64% a fine 2014; 0,86%, prima dell’inizio della crisi).

Mutui: nel 2015 si registra un aumento del 97,1% per l’acquisto di immobili da parte delle famiglie nel 2015. L’incidenza delle surroghe sul totale dei nuovi finanziamenti è pari a circa il 31,6%. E a gennaio il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,48% toccando il minimo storico (2,49% il mese precedente; 5,72% a fine 2007).

Prestiti: a gennaio è risultata positiva la variazione annua del totale prestiti all'economia (che include anche la pubblica amministrazione), +0,2%. il totale dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese ha presentato una variazione prossima allo zero (-0,5%) nei confronti di gennaio 2015, un valore assai migliore rispetto al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo ed è ritornato sui valori di aprile 2012. Segnali positivi emergono anche per le nuove erogazioni di prestiti bancari: i nuovi finanziamenti alle imprese hanno segnato nell’intero 2015 un incremento di circa il +11,6% sul corrispondente periodo dell’anno precedente (gennaio-dicembre 2014), anche in coerenza con la dinamica più recente del Pil.

Depositi: aumentano, a fine gennaio, di 40 mld di euro rispetto all’anno precedente (su base annua, +3,2% in assestamento, rispetto al +3,8% di dicembre). Diminuisce invece, su base annua, la raccolta a medio e lungo termine cioè tramite obbligazioni, (a gennaio 2016: -14,3%, segnando una diminuzione su base annua in valore assoluto di 63,4 miliardi di euro). L’andamento della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra a gennaio 2016 una variazione su base annua di -1,4%. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è passata da 1.513 a 1.685,6 miliardi di euro, segnando un aumento di quasi 173 miliardi.

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