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Aborto: 5 anni residenza per fondo Nasko Lombardia, polemica Lega-Ncd (3)

31 marzo 2014 | 19.45
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(Adnkronos Salute) - Fino al 2013 i requisiti per l'accesso ai fondi prevedevano l'autocertificazione di residenza in Lombardia da almeno un anno, Isee fino a 12 mila euro, e un documento rilasciato dal medico di fiducia o dal consultorio sulla volontà di interrompere la gravidanza. La nuova ipotesi al vaglio dell'assessorato si basa, spiega Cantù, sull'analisi dei dati emersi dalla sperimentazione dei fondi Nasko e Cresco. Il numero di beneficiarie del fondo Nasko è sceso prima dalle 1.667 del 2011 alle 1.621 del 2012. E poi, spiegano i tecnici, "con l'introduzione dei criteri di accesso stabiliti nel dicembre 2012 le domande si sono ridotte quasi del 23%, scendendo a quota 1.252 nel 2013".

Da quando è stato istituito Nasko nell'ottobre 2010 hanno avuto accesso ai contributi 4.900 donne, con un picco di domande soprattutto da Milano e Mantova (rispettivamente 11,4 e 7,4 beneficiarie ogni 10 mila donne residenti tra i 15 e i 49 anni). Quasi la metà delle mamme aveva fra i 30 e i 40 anni (il 40% era invece nella fascia 18-30), nel 2013 il 42% aveva un reddito Isee inferiore a 3 mila euro e il 32% fra 6 mila e 12 mila euro, e circa il 50% delle beneficiarie era residente in Lombardia da oltre 7 anni, il 16,9% da 3-5 anni, il 16,2% da meno di 3 anni. Cantù ha poi nuovamente sottolineato che il 71% delle donne che hanno avuto accesso ai contributi Nasko è di nazionalità straniera (principalmente Marocco e Perù), contro il 29% delle italiane.

Per il fondo Cresco nel 2013 circa il 50% delle beneficiarie risiedeva nel territorio regionale da oltre 5 anni, oltre l'80% era straniera. Questi i dati sui fondi, mentre si registra un generale calo delle interruzioni volontarie di gravidanza in Italia (-11%) e in Lombardia (-13%) dal 2009 al 2012. Per profilare i nuovi criteri, l'assessorato ha poi valutato che il 57,4% delle donne che ricorrono all'Ivg è nubile. "Emerge una fragilità delle donne sole che non può essere ignorata", precisa Cantù. Per il 2014, 2015 e 2016 gli stanziamenti per Nasko e Cresco sono stimati "in via prudenziale con riserva di ulteriori finanziamenti" in 4,2 milioni di euro, 4 milioni e 4 milioni. Viene precisato che l'accesso a un fondo esclude la possibilità di ricorrere all'altro. Cantù, si legge in una nota, ha dato disponibilità a nuovi incontri in Commissione.

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