Roma, 5 feb (Adnkronos Salute) - "Oggi l'aborto non è più solo chirurgico, ma anche e soprattutto chimico. Anche i farmacisti, come i medici e gli infermieri, hanno dunque diritto a veder rispettata la loro coscienza nell'esercizio della loro professione". Lo ha affermato il deputato dei Popolari per l'Italia Gian Luigi Gigli, durante il convegno in corso alla Camera 'L'obiezione di coscienza dei farmacisti: tra bioetica, deontologia professionale e biodiritto'.
"La ricerca farmacologica - ha spiegato Gigli - ha messo a disposizione dell'utente prodotti che non servono a curare malattie, ma a soddisfare la cosiddetta 'medicina dei desideri'. Tra questi, alcuni farmaci potenzialmente abortivi. Sorge da qui il problema dell'obiezione di coscienza per i farmacisti, un diritto fondamentale ancora negato loro".
"Ma la direttiva europea sulla medicina transfrontaliera e sul riconoscimento delle ricette mediche emesse in altri Stati Ue - ha aggiunto - ha di fatto riaperto la riflessione sulla possibilità di riconoscere tale diritto fondamentale anche a questi professionisti. E su questo dato oggettivo occorre una riflessione e un dibattito serio, ma soprattutto immune da steccati ideologici".