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Aborto: morta a Torino dopo Ru486, per Viale tragica fatalita' (2)

11 aprile 2014 | 10.36
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(Adnkronos Salute) - "Il mifepristone - ricorda - è regolarmente autorizzato dall'Aifa anche per le Ivg chirurgiche del primo trimestre e per le Itg (aborti terapeutici) del secondo trimestre, per cui le buone norme di pratica clinica prescriverebbero di utilizzarlo nel 100% delle Ivg e, se non è cosi, è solo per motivi politici e organizzativi. All'Ospedale Sant'Anna di Torino sono 5.128 le donne che hanno assunto la Ru486, 429 in questi primi mesi del 2014, e la Ru486 ha rivoluzionato tempi e modalità degli aborti del secondo trimestre e reso meno traumatico l’aborto senza l’intervento chirurgico".

"Con l'aborto medico - spiega - si usano meno farmaci e si hanno meno complicazioni. Ogni anno al Sant'Anna 2-3 donne debbono subire un intervento addominale come complicazione di una Ivg chirurgica. A differenza del mifepristone sono gli altri farmaci utilizzati nelle Ivg, sia mediche che chirurgiche, che possono avere effetti cardiaci, seppure raramente: la prostaglandina (gemeprost) in primo luogo, già individuata come responsabile di decessi e complicazioni cardiache, ma anche l'antidolorifico (ketorolac) ampiamente utilizzato off-label in gravidanza e l’antiemorragico (metilergometrina) utilizzato in Italia di routine in quasi tutti gli aborti in ospedale e a domicilio. Anche la gravidanza di per se è un fattore di rischio".

"In attesa che l'autopsia indichi la causa della morte - conclude - ribadisco che ben difficilmente, per non dire con ragionevole certezza, la Ru486 potrà essere chiamata come responsabile diretta o indiretta delle complicazioni che hanno portato al decesso, mentre gli altri farmaci (gemeprost, ketorolac, metilerometrina) hanno tutti potenziali effetti cardiovascolari. Tutti e quattro i farmaci sono utilizzati anche per l'aborto chirurgico. Questa tragica fatalità dovrebbe indurre ad abbassare il tono delle polemiche antiabortiste e favorire la creazioni di servizi specialistici adeguati per le Ivg dove alle donne possano avere le migliori informazioni e i migliori trattamenti. Purtroppo i rischi di eventi eccezionali sono inevitabili e non rassicura di certo che siano inferiori a quelli che si corrono con la gravidanza".

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