(Adnkronos Salute) - Secondo Democrazia Atea, "la libertà di coscienza è un diritto fondamentale inviolabile che trova la sua fonte nella Costituzione e nelle Convenzioni internazionali sui diritti fondamentali dell’uomo. Ognuno può legittimamente rifiutarsi di compiere un atto doveroso - si osserva - se dall’esecuzione di quell’atto ne possa derivare una lesione di diritti fondamentali inviolabili. I diritti assoluti sono, a titolo esemplificativo, il diritto all’uguaglianza, alla non discriminazione, alla laicità dello Stato, alla salute, cioè tutti i diritti di rango costituzionale".
"Ma - osservano i promotori - con l’obiezione di coscienza invece non si denuncia alcuna incostituzionalità della norma che si intende disattendere e ciò che si invoca sono i personali convincimenti, politici o religiosi, attraverso i quali si ritiene di poter legittimare il proprio rifiuto. Quindi - concludono i promotori - nel caso della libertà di coscienza il rifiuto è motivato dalla lesione di diritti costituzionali, nel caso della obiezione di coscienza il rifiuto è motivato dalla lesione di convinzioni personali".