Milano, 14 feb. (Adnkronos Salute) - Nuove polemiche in Lombardia sul finanziamento al fondo Nasko, attivato per sostenere mamme in difficoltà economica che decidono di non abortire. A lanciare l'allarme in particolare alcuni Centri di aiuto alla vita (Cav), fra cui quello che opera nella clinica Mangiagalli di Milano, che parlano di una drastica riduzione di fondi e, dalle pagine milanesi del 'Giornale' segnalano il rischio paralisi. Preoccupazioni raccolte anche dal consigliere regionale di Ncd, Stefano Carugo: "Venerdì c'è stato un incontro fra i funzionari della direzione generale Famiglia, solidarietà sociale e volontariato e le associazioni che gestiscono i Cav ed è stato comunicato che i fondi scendono da 7milioni a 2,1 milioni - spiega - Ma ci era stato assicurato che i finanziamenti sarebbero rimasti uguali".
"Io voglio risposte dall'assessore Maria Cristina Cantù - prosegue - Voglio sapere dove sono andati questi finanziamenti e quanti sono con estrema precisione. Ho già chiesto una riunione dei capigruppo e come Ncd proporremo quella del fondo Nasko come prima questione". Un primo problema, però, è nelle cifre. Da un lato si parla di fondi ridotti a un terzo, ma dall'assessorato si prospetta una situazione diversa. A quanto si apprende, i fondi stanziati per Nasko nel bilancio preventivo 2014 sarebbero di fatto in totale poco più di 4 milioni di euro perché due milioni arriverebbero dal bilancio 2013. Questa sarebbe la soluzione 'finanziaria' adottata, in attesa della stabilizzazione delle due iniziative su cui l'assessorato sta lavorando. I criteri dovrebbero essere individuati entro marzo, al termine dell'attività di un gruppo di lavoro costituito ad hoc.
Sul caso è arrivata anche la replica dell'assessorato: la Regione Lombardia, precisa, "sostiene e tutela la maternità e la paternità anche attraverso le misure sperimentali Nasko e Cresco, attivate rispettivamente a partire dall'anno 2010 e da febbraio 2013. Misure che sono state oggetto di uno specifico provvedimento di Giunta". La delibera è del 29 novembre scorso e "ha confermato la strategicità di tali misure nel welfare definendo alcuni elementi per la stabilizzazione" finalizzata alla loro "messa a sistema, anche dal punto di vista economico-finanziario, partendo da una ricognizione delle sperimentazioni effettuate". (segue)
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