Torino, 11 apr. (Adnkronos Salute) - "Non sappiamo cosa sia successo, ma mi sento di escludere che ci siano stati errori. La signora ha fedelmente eseguito tutte le procedure di protocollo per l'interruzione farmacologica di gravidanza". Così Flavio Carnino, primario della Ginecologia dell'ospedale Martini di Torino, dove mercoledì sera una donna di 37 anni è deceduta dopo la seconda somministrazione della pillola abortiva Ru486.
"Non ci risulta - ha aggiunto il sanitario - che ci fossero condizioni patologiche pregresse che potessero indurci a qualche perplessità nell'effettuare l'interruzione farmacologica di gravidanza, e posso confermare che da quando la paziente ha manifestato i primi malesseri è stato fatto tutto il possibile dai ginecologi coadiuvati da anestesisti e cardiologi". Carnino ha quindi ricordato che nel 2013 l'ospedale ha eseguito una sessantina di interruzioni farmacologiche di gravidanza e non si è verificato alcun problema.