Roma, 8 mar. - (Adnkronos Salute) - "Non è la prima volta che l’Ippf, organizzazione non governativa che promuove aborto e contraccezione, spesso con metodi discutibili, cerca di attaccare l’Italia sulla legge 194. Si sostiene che il numero dei medici obiettori impedisce l’attuazione della 194. Va ricordato che secondo l’ultima relazione al parlamento sulla 194, il carico di lavoro per i ginecologi che fanno gli aborti (cioè i non obiettori) è soltanto di 1.7 interventi a settimana, considerando tra l’altro, in un anno, soltanto 44 settimane lavorative. E’ evidente quindi che non è il numero degli obiettori, per quanto elevato sia, a creare eventuali disagi nell’applicazione della 194, ma l’organizzazione sanitaria delle singole regioni". Lo afferma in una nota Eugenia Roccella, deputata del Nuovo centro destra.
"Va ricordato anche - aggiunge Roccella - che proprio il Consiglio d’Europa il 7 ottobre 2010 ha approvato una risoluzione che difende con grande forza il diritto all’obiezione e lo estende non solo alle persone ma addirittura alle istituzioni".