(Adnkronos Salute) - "Le criticità rilevate nella regione Marche - sottolinea il senatore Morgoni - comportano notevoli difformità di accesso ai servizi previsti dalla normativa, con conseguente discriminazione tra le donne residenti nel territorio. Inoltre, in alcune situazioni maggiormente critiche, la Regione si è trovata costretta ad usufruire di convenzioni esterne al fine di colmare la carenza organizzativa. Secondo i dati forniti dalla stessa Regione Marche - prosegue - i medici obiettori tra ginecologi e anestesisti, sono il 68%; una percentuale ancora superiore, pari al 73%, si riscontra tra il personale paramedico. Inoltre, negli ospedali di Jesi, Fano e Fermo l'intero personale medico risulta obiettore".
"Inoltre - sottolinea il senatore - ricordiamo al ministro l'impegno preso recentemente alla Camera dei deputati per un tavolo tecnico con gli assessori regionali e di conoscere per la Regione Marche le strutture ospedaliere che attualmente non siano nelle condizioni di erogare i servizi e l'assistenza prevista dalla legge. Si tratta - conclude - di garantire il rispetto di una legge dello Stato ma sicuramente e soprattutto si tratta di impegnarsi per la tutela della salute delle donne su tutto il territorio nazionale senza discriminazioni territoriali".