Confermata la sentenza in primo del processo 'Housework'. L’inchiesta che aveva portato in carcere l’ex sindaco nel 2008 si riferiva a presunte tangenti in appalti al Comune di Pescara, durante la sua gestione a Palazzo di città. Il governatore: "Ringrazio la magistratura per il lavoro scrupoloso"
La Corte d'Appello dell'Aquila, a conclusione di una breve Camera di consiglio, ha confermato la sentenza di assoluzione in primo grado per il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, e altri 17 imputati nel processo 'Housework'.
L’inchiesta che aveva portato in carcere l’ex sindaco nel 2008, si riferiva a presunte tangenti in appalti al Comune di Pescara, durante la sua gestione a Palazzo di città.
"Ringrazio la magistratura - commenta - per aver sottoposto a scrupolosa validazione e approvato il mio operato da sindaco di Pescara. Resta il rammarico per l'interruzione di un percorso amministrativo riconosciuto a tutti i livelli e che stava dando frutti preziosi per la città", aggiunge.
D'Alfonso, arrestato nel dicembre del 2008, era alla guida di una giunta di centrosinistra fu costretto dopo quella vicenda ad interrompere ala sua attività amministrativa.