(Adnkronos Salute) - Maltrattamenti e atti di bullismo subiti da bambini, accorciano la vita. E' quanto emerge da una overview di studi scientifici presentata al 70.esimo Congresso italiano di pediatria, in corso a Palermo, durante una tavola rotonda dedicata ai diritti dei bambini. L'analisi rivela che abusi, punizioni, negligenze e prepotenze provocano stress cronico nei bimbi, invecchiamento precoce e un maggior rischio di sviluppare patologie come obesità, cefalea, sindromi dolorose, asma, malattie cardiache, tumori.
Secondo una recente ricerca apparsa su Molecular Psychiatry, infatti, punizioni e violenze lasciano cicatrici invisibili nella psiche e, sorprendentemente, nel Dna. Mirando la lunghezza dei telomeri di 236 bimbi che avevano subito maltrattamenti domestici, assistito a comportamenti violenti tra i genitori o erano stati vittima di bullismo, i ricercatori hanno osservato un accorciamento di queste strutture pari ad un invecchiamento prematuro di circa 7-10 anni. Queste piccole porzioni di Dna che si trovano alle estremità dei cromosomi, si accorciano a ogni divisione cellulare e fungono da indicatori della longevità dell'individuo.
Aver scoperto che le conseguenze dei maltrattamenti non si ripercuotono solo sulla salute mentale è "una ragione in più per rafforzare la sorveglianza e prevenire gli abusi sui minori, un fenomeno che interessa circa 100.000 bambini ogni anno in Italia. Una stima approssimativa - afferma Pietro Ferrara, giudice onorario del Tribunale per i minorenni di Roma e docente di Pediatria all'Istituto di clinica pediatrica dell'Università Cattolica del S.Cuore e del Campus Bio-Medico di Roma - in quanto nel nostro Paese non esiste un sistema di monitoraggio".
"Gli unici dati certi - prosegue - sono quelli relativi agli abusi sessuali, ma il maltrattamento è un concetto molto più ampio che include molestie, abusi fisici e psicologici, negligenza nelle cure, atti di bullismo. Secondo la stima dell'Oms Europa i casi reali sono 9 volte più numerosi di quelli segnalati".
Dello stesso avviso il presidente della Società italiana di pediatria, Giovanni Corsello: "La Sip è da tempo impegnata a formare i pediatri a riconoscere i segni dell'abuso e identificare qualsiasi situazione sospetta in questo percorso. Ad esempio fratture delle ossa lunghe o rottura di quelle costali posteriori in bambini con meno di 18 mesi, fratture ricorrenti, incidenti domestici frequenti devono far suonare un campanello d'allarme. Si stima - sottolinea - che un quarto delle fratture delle ossa lunghe nei bimbi molto piccoli sia la conseguenza di un maltrattamento".