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Agrigento: abusivismo, a Licata presentate diecimila domande condono edilizio

18 ottobre 2016 | 13.15
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Una casa abusiva a Licata
Una casa abusiva a Licata

Sono 10.904 le domande di condono edilizio presentate a Licata, città sul litorale agrigentino, al centro della cronaca per le demolizioni dei manufatti abusivi che hanno portato il sindaco, Angelo Cambiano, ad annunciare di essere pronto alle dimissioni, salvo poi ripensarci, dopo avere avuto delle "garanzie" dal Governo nazionale e da quello regionale. Delle oltre diecimila domande di condono edilizio, 7.291 sono relative alla legge 47 del 1985, 2.750 della legge del 724 del 1994 e 863 della legge 326 del 2003, come emerge dallo studio condotto dal Centro Studi Sogeea che ha ottenuto i dati direttamente presso i Comuni e di cui è in possesso l'Adnkronos. "Ne rimangono ancora da esaminare 3.856, rispettivamente 2.251 (47/85), 1.231 (724/94) e 374 (326/03)", come fanno sapere dal Centro studi.

Dallo studio emerge che "evadendo le pratiche ancora in essere si può stimare che Stato ed enti locali debbano ancora incassare 14.614.240 euro tra oneri concessori (4.820.000), oblazioni (7.326.400), diritti di istruttoria (1.002.560) e diritti di segreteria (1.465.280), oltre agli eventuali risarcimenti per danno ambientale".

Per quanto riguarda Agrigento, la città dei Templi deve ancora smaltire 6.909 domande di condono sulle 12.328 presentate (26.185.110 euro di mancati introiti), mentre solo prendendo in considerazione i Comuni con oltre 20.000 abitanti nella regione Sicilia ci sono da lavorare ancora più di 220.000 istanze.

Sono ancora 70 gli immobili da abbattere

Sono ancora oltre settanta gli immobili abusivi da abbattere a Licata, lungo le coste,e oltre 150 gli edifici da demolire in aree più centrali di Licata. Qui, intanto, le demolizioni proseguono senza sosta. E' di ieri l'ultima demolizione di un manufatto realizzato in zona archeologica, tra il mare azzurro e il cimitero del comune agrigentino. "Si sta continuando con le demolizioni di case abusive solo nel territorio di Licata, dove già sono stati abbattuti fino a questo momento più di 22 immobili perché le sentenze della magistratura vanno eseguite sempre. Senza se e senza ma", si è sfogato ieri il sindaco Angelo Cambiano annunciando la volontà di ritirare le sue dimissioni. "Il territorio di Licata sta vivendo un momento economico difficilissimo - ha detto Cambiano - e senza un decisivo intervento da parte del Governo difficilmente si potrà intervenire sul territorio con politiche adeguate. La gente di Licata ha bisogno di sentire la presenza dello Stato sul territorio".

"Forse il mio grido di disperazione è stato appositamente equivocato - ha detto - Avrei bisogno di pagine e pagine per rappresentare la delusione, per non essere stato supportato in una vicenda complessa che mi aveva portato a pensare di rimettere il mio mandato". E parlando ancora della sua decisione di non dimettersi più, come annunciato nei giorni scorsi, Cambiano ha detto: "Io vorrei continuare a essere il sindaco di Licata per non deludere le speranze che la mia gente ha posto e pone in me". "I cittadini si sentono vessati - si è sfogato - Non capiscono la presenza dello Stato quando un sindaco non ga strumenti per pagare lo straordinario aii un vigile urbano perché non può sforare il Patto di stabilità".

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