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"Accordo con Salvini per ballottaggio"

16 maggio 2019 | 15.48
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L'assessore alle Opere pubbliche di Legnano Chiara Lazzarini, finita oggi ai domiciliari con il sindaco Fratus nell'ambito dell'operazione Piazza Pulita per le "nomine pilotate", tira in ballo il leader del Carroccio

Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Prima del ballottaggio a livello regionale io ho fatto un accordo con Paolo Alli, Salvini e quell'altro provinciale loro della Lega in cui Paolo Alli e Guidi (candidato sindaco uscito al primo turno, ndr), hanno detto che mi avrebbero appoggiato al ballottaggio e che io in cambio gli avrei dato un posto, quindi devo mantenere questa promessa che ho fatto io, Gianbattista Fratus, per cui per Aemme Linea Ambiente non do nessun consigliere in quota a nessun partito. Li scelgo io quindi". E' quanto emerge in una intercettazione dell'inchiesta sulle nomine a Legnano tra l'assessore alle Opere pubbliche Chiara Lazzarini, finita ai domiciliari, e l'assessore comunale Letterio Munafò, assessore con delega al personale. Una conversazione che sottende, a dire degli inquirenti, "le reali motivazioni sottese alla nomina di Martina Guidi". 

A parlare nell'intercettazione è l'assessore Lazzarini ma il riferimento è a quello che gli inquirenti chiamano il "pactum sceleris" tra il sindaco di Legnano Gianbattista Fratus e Luciano Guidi. Nelle parole intercettate dell'assessore Lazzarini, finita ai domiciliari, c'è "la chiave di lettura più genuina della natura costruttiva di genesi elettorale della nomina di Martina Guidi", figlia dell'esponente politico.  In tre conversazioni telefoniche emerge più volte come la sua nomina è legata a un "accordo politico che aveva preso Gianbattista con Guidi... per il ballottaggio".

In particolare nella telefonata del 19 marzo 2019 l'assessore Lazzarini rimarca al collega Munafò: "Non l'abbiamo sistemata noi la figlia di Guidi... le nomine sono del sindaco, il sindaco".  Ed è ancora più esplicita quando dice che Fratus avrebbe fatto "un accordo con Paolo Alli, Salvini e quell'altro provinciale loro della Lega" in cui "Paolo Alli e Guidi" avrebbero appoggiato il candidato leghista al ballottaggio in cambio di "un posto", ossia la nomina di Martina Guidi nel cda di Aemme Linea Ambiente, azienda a capitale interamente pubblico. Una promessa poi mantenuta dal sindaco. 

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