Cala la tensione tra le due Coree. Seul stamani ha spento i potenti altoparlanti con i quali trasmetteva messaggi propagandistici lungo il confine con il Nord. La decisione è giunta al termine di tre giorni di colloqui tra una delegazione sudcoreana e i rappresentanti del regime di Pyongyang e, ha spiegato il ministero della Difesa sudcoreano, fa parte di un accordo per disinnescare la pericolosa escalation tra i due Paesi.
In base all'accordo, la Corea del Nord si è impegnata a revocare il "quasi stato di guerra" dichiarato in questi giorni e ad esprimere "rincrescimento" per l'esplosione della mina che nelle scorse settimane, lungo la zona di confine demilitarizzata, ha ferito gravemente due militari di pattuglia sudcoreani.
Il presidente sudcoreano Park Geun Hye, ha riferito un portavoce, spera che l'accordo sia un segnale di un miglioramento a lungo termine nei rapporti con Pyongyang, sottolineando però la necessità che esso venga implementato correttamente. Per questo motivo la Corea del Sud attenderà la "normalizzazione" del dispiegamento di forze nordcoreano, prima di revocare lo stato di allerta per le proprie forze armate.
Come riporta l'agenzia sudcoreana Yonhap, negli ultimi giorni Pyongyang aveva raddoppiato la propria artiglieria lungo il confine, dispiegato fuori dalle basi 50 dei 70 sottomarini di cui dispone e mobilitato 20 hovercraft lungo il confine marittimo occidentale.
