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Accuse per l'80% dei chirurghi, la paura di una denuncia allontana dai casi a rischio

12 novembre 2014 | 16.42
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Accuse per l'80% dei chirurghi, la paura di una denuncia allontana dai casi a rischio

(Adnkronos Salute) - Camici bianchi italiani 'paralizzati' dalla paura di finire in tribunale. L'80% dei chirurghi ha subito nel corso della carriera una denuncia o un esposto per presunti eventi avversi; per l'86% il rischio legale è praticamente la prima preoccupazione sul lavoro, e altrettanti ammettono che "l'esclusione o il non trattamento di pazienti a rischio, oltre le normali regole di prudenza", rappresenta una possibile strategia di difesa abituale. Sono alcuni dei dati emersi da un sondaggio promosso dal Cineas (Consorzio universitario per l'ingegneria delle assicurazioni del Politecnico di Milano) in collaborazione con l'Acoi (Associazione chirurghi ospedalieri italiani), e presentato oggi nel capoluogo lombardo.

L'indagine è stata condotta nella primavera 2014 sui soci Acoi attraverso 729 interviste complete. L'obiettivo era verificare la conoscenza delle norme che disciplinano la responsabilità professionale, il livello di preoccupazione e di informazione della categoria circa le condizioni e i costi della responsabilità civile professionale e i 'desiderata' in termini di aggiornamento professionale sul rischio clinico. Tutto ciò in base alla riforma delle professioni del 2012, che prevede la stipula di "idonea assicurazione per i danni derivanti al cliente dall'esercizio dell'attività professionale", e all'obbligo in materia previsto dal decreto Balduzzi, entrato in vigore a metà agosto.

Ebbene, quasi 9 chirurghi su 10 affermano che il rischio di subire una denuncia da parte dei pazienti è tra i fattori di maggiore preoccupazione professionale, seguito da quello di perdere il proprio patrimonio personale (83%) e la propria reputazione (77%).

Proprio per non correre il rischio di denuncia, il 54% dichiara di aver prescritto più esami strumentali di quelli che riteneva sufficienti, il 48% ha prescritto più esami di laboratorio e il 42% più visite specialistiche. Il 92%, inoltre, ritiene che le norme che disciplinano la responsabilità civile medica abbiano ripercussioni sullo svolgimento del rapporto medico/paziente.

Quanto alla Rc professionale, appena l'8% dei medici si dice "molto informato", il 57% si definisce "poco o per niente informato" sulle condizioni delle polizze e il 52% "poco o per niente informato" sui costi. Infine l'aggiornamento professionale: i chirurghi Acoi esprimono una netta preferenza su materie di "gestione dell'evento avverso" (57%), "gestione del rischio" (52%) e concetto di "responsabilità civile" (46%).

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