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Premio Responsible Care a Arkema, Bracco Imaging e L’Oréal Italia

31 ottobre 2018 | 10.06
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(Fotolia)
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Arkema, Bracco Imaging e L’Oréal Italia. Sono loro i tre vincitori del Premio Responsible Care di Federchimica che va ai migliori progetti di sostenibilità. Arkema è stata premiata per il progetto Safety Academy di formazione per la condivisione dei valori e degli obiettivi di sicurezza che ha coinvolto tutti i dipendenti dei sette stabilimenti del Gruppo in Italia. La formazione comprende la discussione di una “Learning Map”, ovvero un percorso per raggiungere l’obiettivo zero infortuni. I feedback ottenuti sono stati molto positivi: negli ultimi tre anni, gli indicatori infortunistici del Gruppo sono migliorati significativamente

Bracco Imaging riceve il premio per il progetto di revamping illuminotecnico del sito di Torviscosa: un nuovo sistema di illuminazione basato su lampade a Led dotate di regolatore di intensità e di direzione del flusso luminoso con un sistema di automazione, da cui si accede tramite l’intranet aziendale, che è in grado di modificare flusso e intensità luminosa in base agli input di soleggiamento esterno o esigenze specifiche, e che consente la rendicontazione dei consumi di energia. Il progetto ha apportato benefici sia in termini di riduzione dei consumi energetici, sia in termini di sicurezza e salute sul lavoro migliorando il comfort visivo degli operatori soprattutto nelle ore notturne.

L’Oréal Italia è stata premiata per lo stabilimento 'a zero consumo di acqua' di Settimo Torinese: un progetto integrato per azzerare il consumo idrico del sito produttivo. Da gennaio 2018 lo stabilimento consuma acqua unicamente come materia prima nei prodotti e non per altri usi.

Un obiettivo raggiunto grazie a un articolato percorso pluriennale che ha portato all’installazione di vari impianti di trattamento delle acque: tecnologie innovative, basate su sistemi di ultrafiltrazione, vasche di depurazione biologica, un evapoconcentratore, una stazione di depurazione e infine un sistema ad osmosi inversa.

Con queste tecnologie, il sito produttivo ha più che dimezzato il proprio consumo idrico ed azzerato la quantità di acqua prelevata dai propri pozzi artesiani. Il riutilizzo e quindi il risparmio di acqua è quantificabile in più di 48.000 m3 di acqua ogni anno, una quantità equivalente a più di 100 piscine da 25 metri.

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