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Addio a Lando Fiorini, si spegne la voce di Roma

09 dicembre 2017 | 19.07
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

E' morto questa sera a Roma Lando Fiorini, la 'Voce de Roma'. A darne notizia è il figlio Francesco all'Adnkronos. Il cantante e attore romano era nato a Roma il 27 gennaio 1938 e fra poco avrebbe compiuto 80 anni.

In oltre 50 anni di carriera ha rappresentato, attraverso le sue canzoni, la romanità più squisita, colta, disincantata, ma anche affabile, generosa. Le sue canzoni sono un inno alla città, una testimonianza d'amore. 'Stornellata romana', 'Pe' lungo Tevere', 'Barcarolo romano', 'Ciumachella de Trastevere', 'Semo gente de borgata', 'Na preghiera pe' Roma sparita', 'Nun je dà retta Roma', Chitarra romana', Roma in saccoccia...''.

Classe 1938 Lando Fiorini (il vero nome Leopoldo) era nato nel popolare quartiere di Trastevere. Ultimo di otto figli, viene affidato dai genitori ad una famiglia di Modena. Trascorre l'infanzia a Disvetro di Cavezzo prima di ritornare nella capitale. Piccoli lavori per sbarcare il lunario. Barbiere, riparatore di biciclette, facchino ai Mercati Generali. Ma è proprio tra i capannoni dell'Ostiense che il giovane Lando scopre la sua vocazione.

Gli amici lo spingono a studiare canto. Possiede doti immense anche e soprattutto come interprete e uomo. Gli anni '60 lo fanno conoscere al grande pubblico. La sua prima apparizione al Cantagiro e poi teatro con Garinei e Giovannini ('Rugantino'), radio, tv ('Il paroliere questo sconosciuto', 'Canzonissima' e più tardi 'Ciao, torno subito' e 'Come quando fuori piove'), cinema con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Sergio Corbucci e Adriano Celentano ('Storia di fifa e di coltello'').

Ma Lando Fiorini è incontenibile. Cerca la sua casa, il suo piccolo grande regno e fonda il 'Puff', uno dei primi locali di cabaret della capitale. Teatro e canzoni, musica e cucina tipica romana. Perché anche quella fa parte della sua storia. Un pubblico appassionato che accorre da tutta Italia ( e non solo ) per ascoltare i suo racconti, gli aneddoti. 'Se cancelli le radici - aveva confessato un giorno -. Perdi valore, spessore, occasioni''. Un laboratorio, una fucina di talenti, il suo Puff. Montesano, Banfi, Gullotta, D'Angelo, Mattioli hanno calcato il palcoscenico di via Zanazzo. ''Ho avuto fiuto, ma anche molta fortuna'', amava ripetere Lando Fiorini.

E fino alla fine, anche quando una terribile malattia lo colpisce, insegue quel suo sogno costruito su un rapporto privilegiato e 'ravvicinato' con lo spettatore nel cuore di un quartiere, Trastevere, che aveva abbandonato bambino e nel quale era ritornato. Ostinato, per rimanerci il più a lungo possibile. ''A difesa di quella romanità che non ha nulla di coatto - aveva raccontato Lando Fiorini in una intervista -. La romanità di Anna Magnani, di Aldo Fabrizi e ora di Gigi Proietti. Fatta di pulizia e sopratutto di rispetto per gli altri''.

"Ciao Lando Fiorini, artista dal 'core grosso', con te se ne va una delle grandi voci di Roma". Così Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, ha reso omaggio su Twitter al cantante.

"Ciao #LandoFiorini - scrive sul social la sindaca di Roma, Virginia Raggi -. Voce della canzone romana, grande artista e 'romano de @Roma'. Resterai nella storia della tua città: resterai sempre con noi". A salutarlo è poi l'AS ROMA, che omaggia l'artista citandolo: "Er tifoso romanista dei tifosi è sempre er più. Ciao Lando".

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