Ieri la scoperta dei primi detriti appartenenti all'aereo sparito domenica scorsa mentre sorvolava il Mar di Giava. Secondo quanto reso noto da fonti ufficiali forti piogge e vento oltre alle onde alte tre metri stanno complicando l'opera dei soccorritori
Piogge, forti raffiche di vento e onde alte tre metri stanno complicando le operazioni di ricerca dei corpi e dei rottami del volo AirAsia QZ8501, precipitato domenica al largo delle coste indonesiane. Le operazioni sono state momentaneamente sospese, mentre finora, delle 162 persone che erano a bordo dell'Airbus A320-200, sono stati recuperati sette corpi. Tre di loro sono stati identificati, tra questi ci sarebbe un'assistente di volo della compagnia aerea. Secondo quanto riferisce la Bbc, i primi due cadaveri sono già stati trasferiti nella città di Surabaya.
Intanto il responsabile dell'Agenzia nazionale di ricerca e di soccorso indonesiana, Bambang Sulistyo, ha smentito le notizie del presunto recupero della fusoliera dell'aereo. "Non abbiamo trovato il corpo principale del velivolo", ha detto l'ufficiale riferendosi alla notizia riportata dal Tempo.co secondo la quale una nave indonesiana aveva rilevato un oggetto di tra i 24 ei 30 metri ad ovest del porto di Kumai, nella provincia centrale indonesiana di Kalimantan.
Martedì nelle acque del Mar di Giava, al largo della parte indonesiana dell'isola di Borneo, erano stati avvistati alcuni detriti. Il punto si trovava a soli dieci chilometri dal luogo in cui è stato registrato l'ultimo contatto radar con il veivolo in volo tra Surabaya, in Indonesia, e Singapore.
Il presidente indonesiano Joko Widodo ha promesso una "massiccia operazione di ricerca con navi ed elicotteri" per assicurare il recupero dei corpi. Alle ricerche partecipano velivoli di diversi paesi. Per questa sera ora locale è prevista una cerimonia pubblica in memoria delle vittime a Surabaya.
