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Aereo precipitato in Mali, condizioni meteo possibile causa del disastro

25 luglio 2014 | 14.50
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E' quanto ha spiegato il presidente francese Hollande dopo aver confermato l'avvistamento del relitto del velivolo di Air Algerie su cui si erano imbarcate 118 persone (FOTO). Su quel fronte intertropicale, secondo i bollettini meteo, erano in corso "violenti temporali" "con importanti raffiche di vento" e una "forte attività elettrica". Al momento nessuna ipotesi viene comunque esclusa

(Foto Xinhua)
(Foto Xinhua)

Le difficili condizioni meteorologiche potrebbero spiegare il disastro aereo avvenuto nel nord del Mali alle prime ore di ieri mattina, anche se al momento nessuna ipotesi viene esclusa, come ha spiegato lo stesso presidente francese Francois Hollande dopo aver confermato l'avvistamento del relitto del velivolo di Air Algerie su cui si erano imbarcate 118 persone (112 passeggeri e 6 membri dell'equipaggio) e non 116. L'aereo è stato chiaramente identificato "malgrado il suo stato disintegrato", ha affermato.

Hollande ha inoltre fatto sapere che non ci sono sopravvissuti e che è stata trovata tra i rottami una delle due scatole nere.

"La sola cosa che conosciamo con certezza è l'allarme meteo", aveva spiegato ieri sera il ministro degli Esteri Laurent Fabius citando le parole del pilota che aveva chiesto di poter effettuare un cambiamento di direzione "tenuto conto delle pessime condizioni meteorologiche".

Su quel fronte intertropicale, secondo i bollettini meteo, erano in corso "violenti temporali" "con importanti raffiche di vento" e una "forte attività elettrica". Condizioni nella norma per il periodo su quella zona. Normalmente però, scrive le Figaro, gli aerei cercano di aggirare quella regione. L'agenzia europea per la sicurezza aerea assicura che gli aerei sono certificati per attraversare qualunque tipo di temporale.

Ma - sottolinea Jean-Claude Roumilhac, ex comandante e istruttore a Air France, citato dal Figaro - "anche gli aerei più moderni non sono fatti per" subire certe situazioni, quali importanti variazioni nella direzione di raffiche di vento molto violente su una breve distanza o i chicchi di grandine, che quando si trovano ancora all'interno della cellula temporalesca "possono raggiungere i tre chilogrammi di peso".

Per questo, spiega ancora, il pilota evita quelle zone grazie a un radar molto perfezionato in grado di analizzare le cellule temporalesche per meglio aggirarle, "anche a costo di deviare a volte di diverse centinaia di chilometri". Bisogna evitarli, sottolinea l'ex comandante, precisando che a volte questi 'cumulonimbus' si sviluppano molto rapidamente.

Il guasto tecnico non sembra l'ipotesi più probabile al momento poiché il velivolo, un MD-83, è stato esaminato due o tre giorni fa a Marsiglia "ed era veramente in buono stato", ha spiegato il direttore DGAC (direzione generale del'aviazione civile). Questo non esclude che "si possa essere prodotta una panne improvvisa ma non è questa l'ipotesi privilegiata".

Al momento non possono ancor essere scartate le ipotesi dell'aereo colpito da un proiettile (come il volo in Ucraina) e quelle dell'attentato a bordo. Inoltre, ricorda l'EASA, i più recenti incidenti sono da attribuire a un insieme di fattori, umani e tecnici, come nel caso del volo Rio-Parigi nel 2009.

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