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Aeroporti, Borgomeo: "In Italia crescita superiore a Ue"

25 marzo 2023 | 15.39
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Per il presidente di Assaeroporti "recupero pre-covid anche prima obiettivo 2025"

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Gli aeroporti italiani bruciano le tappe e puntano ad arrivare al pieno recupero dei livelli di traffico pre-covid anche prima dell’obiettivo europeo del 2025. Le premesse ci sono tutte grazie a una crescita nel 2022 superiore alla media Ue e alla buona partenza nel 2023. È questo lo scenario che il presidente dei Assaeroporti, Carlo Borromeo, tratteggia all’Adnkronos. “Le stime diffuse a livello europeo collocano al 2025 il pieno recupero dei livelli di traffico pre-pandemia. Noi - sottolinea - ci attendiamo di raggiungere più velocemente questo risultato, soprattutto considerando che l’Italia ha già registrato volumi di traffico passeggeri superiori alla media UE. Il nostro Paese, infatti, ha chiuso il 2022 con l’85% dei viaggiatori del 2019, l’Europa invece con il 79%. E a gennaio abbiamo recuperato il 96,6% del traffico rispetto alla media dell’89% segnata a livello Ue.

“Sono stati inoltre diversi gli aeroporti italiani che già nel 2022 hanno superato il 2019. Con l’avvio della stagione estiva 2023 dovremmo assistere - evidenzia ancora Borgomeo- ad un’ulteriore crescita guidata sia dagli aeroporti medi e piccoli a prevalente vocazione turistica sia dal progressivo recupero del traffico internazionale da parte degli aeroporti di grandi dimensioni”.

Intanto, per Borgomeo, L’esclusione degli aeroporti da Pnrr non è una “partita chiusa”. “Ci sembra di cogliere, a livello delle istituzioni nazionali ed europee, un affievolimento delle posizioni, a nostro avviso sostanzialmente ideologiche, che hanno portato alla tassativa esclusione del trasporto aereo dal Pnrr . Abbiamo,inoltre, fatto un lavoro molto serio e rigoroso definendo la mappa degli investimenti green e digitalche gli aeroporti italiani sono pronti a realizzare, alcuni anche immediatamente. D’altra parte,l’impegno degli scali nazionali sul versante della sostenibilità è molto pronunciato, come dimostrano diverse classifiche che ci vedono ai primissimi posti a livello europeo”.

“Noi chiediamo risorse pubbliche, del Pnrr o del Fse, non perché vogliamo che gli investimenti siano a totale carico del settore pubblico, ma - puntualizza Borgomeo - per consentirci di accelerare i tempi di realizzazione degli investimenti necessari, che - assicura - comunque faremo. Questi ultimi hanno costi consistenti e non possono essere sostenuti in autofinanziamento dai gestori e neppure “scaricati” sulle tariffe”.

"È chiaro - rileva ancora il presidente di Assaeroporti- che realizzare in tempi ragionevolmente brevi gli investimenti programmati è decisivo anche nel quadro della competizione internazionale, sempre molto accesa nel comparto del trasporto aereo. La questione riguarda tutti gli scali, grandi e piccoli, anche se ovviamente quelli di minori dimensioni sono meno esposti alla concorrenza internazionale".

Guardando poi al varo del nuovo piano nazionale degli aeroporti, "abbiamo auspicato che, contrariamente al passato, questo Piano Nazionale diventi un vero e proprio riferimento per le politiche del settore’", sottolinea Borgomeo. "Abbiamo apprezzato alcuni punti fondamentali, quali il richiamo alla centralità del trasporto aereo nelle politiche nazionali; la necessaria attenzione ai temi della intermodalità; il giudizio relativo all’importanza della diffusa dotazione di scali, anche piccoli, nel nostro Paese, in vista del prevedibile ulteriore incremento del traffico aereo; la rilevanza data alla costituzione di reti aeroportuali".

Ma ci sono anche delle ombre "abbiamo anche avanzato - spiega Borgomeo - qualche riserva sulla classificazione degli scali, formulata senza l’indicazione dei criteri che hanno suggerito la classificazione stessa; sugli incentivi per i quali è previsto un meccanismo poco chiaro e dettato da un approccio al tema che non condividiamo; ed infine sulla prevista esclusione di molti scali anche di dimensioni medio-grandi dal cargo. La naturale - e positiva - concentrazione nello scalo di Malpensa non può determinare automaticamente l’esclusione di altri scali".

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