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Afghanistan: bracconaggio e elezioni, in aumento 'safari' illegali

13 febbraio 2014 | 14.11
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(Aki) - Il bracconaggio e' in forte aumento in Afghanistan. Gli ambientalisti denunciano come diverse specie siano a rischio e non mancano accuse secondo cui la caccia illegale di animali selvatici verrebbe utilizzata come strumento per ottenere il sostegno di personaggi influenti dei ricchi Paesi del Golfo per la campagna elettorale in vista delle elezioni presidenziali e per il rinnovo dei consigli provinciali del prossimo 5 aprile. I funzionari del governo di Kabul, secondo il giornalista della 'Bbc' Navin Singh, ammettono che il bracconaggio e' un problema in diverse province del Paese, nonostante i regolamenti che vietano la caccia, compreso un decreto del presidente Hamid Karzai. Il dito e' puntato contro gli afghani stessi, oltre che contro gli stranieri. Intanto in Afghanistan si moltiplicano le denunce sull'arrivo di cacciatori dai Paesi del Medio Oriente, ma su questo il governo tace.

In Afghanistan ci sono 150 animali selvatici a rischio estinzione. Per le autorita' il conflitto ha reso impossibile ottenere dati certi su quanti siano stati uccisi. Alcuni funzionari afghani riconoscono che a causa della caccia illegale rischiano l'estinzione orsi bruni e neri, il ghepardo asiatico, la lince, gli stambecchi e la gru siberiana. A Herat c'e' stata di recente una protesta contro il bracconaggio e i cacciatori stranieri. Per Abdul Rahman Salahi, attivista del Professional Council di Herat, ''con l'avvio della campagna elettorale'', c'e' chi grazie a legami con Paesi del Medio Oriente ''porta qui la gente per assicurarsi il sostegno per la propria candidatura''.

Abdul Wali Modaqiq, numero due dell'Agenzia nazionale afghana per la protezione ambientale, ha ammesso che ''negli ultimi decenni abbiamo perso alcune specie di animali selvatici e uccelli a causa della caccia illegale''. Su Internet sono state diffuse immagini di uomini con i vestiti tradizionali del Medio Oriente che arrivano in Afghanistan con falchi da caccia. Ma sull'argomento tace anche Raghida Haddad, direttore del magazine Al-Bia Wal-Tanmia pubblicato dal Forum arabo per l'ambiente e lo sviluppo. ''La caccia con il falco e' una tradizione nella regione araba - ha detto - Ma al termine di ogni stagione di caccia, decine di falchi vengono rimessi in liberta'. E riguardo la presunta caccia in Afghanistan da parte di persone della nostra regione, non ne sappiamo nulla''.

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