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Afghanistan, Cairo (Icrc): "Sprecato molto tempo, agire in fretta per veri negoziati di pace"

14 agosto 2021 | 12.09
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Dal 1989 a Kabul, dice: "Si vive in attesa di un tifone annunciato. E' possibile che i Talebani si comporteranno in modo diverso. E' stato tutto inutile? Dei traguardi sono stati raggiunti, il miglioramento dell'istruzione è un regalo che resterà"

(Afp)
(Afp)

A Kabul si vive come in attesa di "un tifone annunciato", la rapidità con cui sono caduti così tanti capoluoghi di provincia "ha sorpreso parecchi", ora la comunità internazionale faccia pressione per "veri negoziati di pace, molto tempo è stato sprecato, occorre agire in fretta". Parla così dalla capitale afghana Alberto Cairo, dal 1989 delegato del Comitato internazionale della Croce rossa (Icrc) in Afghanistan, che con il suo lavoro instancabile al Centro ortopedico ha permesso a migliaia di persone che avevano perso le gambe a causa delle mine di tornare a camminare.

"L'atmosfera - racconta Cairo all'Adnkronos - è un po' come quella che si ha prima di un tifone annunciato. La gente ha paura ci siano combattimenti e violenza. Molti vogliono lasciare l’Afghanistan, non credono ci sarà pace. Tristezza e tensione sono nell’aria". Il fisioterapista e scrittore, autore di "Storie da Kabul" e "Mosaico afgano" ammette poi che "la caduta dei capoluoghi di provincia uno via l’altro ha sorpreso parecchi: possibili combattimenti a Kabul, Mazar e Jalalabad vorrebbero dire ulteriore miseria e sofferenza. Tutti sanno bene in quali orrende condizioni vivono gli sfollati, se queste città devono cadere, gli afghani si augurano avvenga attraverso negoziazioni".

Quanto ai Talebani ed al modo in cui potrebbero gestire il potere in caso di vittoria, Cairo sostiene che ci sia "la possibilità" che si comportino in maniera diversa rispetto a quando conquistarono il Paese oltre 20 anni fa. "Ora la gente può solo aspettare e vedere che succederà. Un comportamento identico a quello passato sarebbe gravoso - dice - Per esempio, proibire il diritto all’informazione e l’istruzione alle donne sarebbe sopportato malissimo".

'Tutto inutile quanto fatto? Raggiunti traguardi, miglioramento istruzione regalo che resterà'

Il delegato dell'Icrc, che è stato anche candidato al Nobel per la pace, parla poi di quello che potrebbe fare la comunità internazionale, anche lei presa in contropiede dalla rapidità e dalla facilità con cui i Talebani stanno riconquistando il Paese a poche settimane dal ritiro degli americani e degli altri contingenti militari. "Ci auguriamo tutti che faccia pressione per dei veri negoziati di pace, duraturi e inclusivi - è il suo auspicio - Ne beneficerebbero tutti, i talebani compresi. Molto tempo è stato sprecato, occorre agire in fretta".

In questa fase, spiega quindi, "l’impegno del Comitato Internazionale della Croce Rossa è quello di sempre, nel campo medico, idrico e sanitario, difesa del diritto umanitario, ricordando alle parti contendenti il rispetto dei civili, trasporto e sepoltura di morti. Il lavoro non manca e le condizioni sono difficili". I combattimenti stanno provocando un nuovo esodo, racconta: "La gente scappa dove può, in genere va presso parenti o conoscenti. Molti però finiscono in mezzo alla strada o, se sono fortunati, in campi profughi".

Tutto quello che è stato fatto in questi 20 anni è stato inutile? "Inutile certamente no - chiosa Cairo - Dei traguardi sono stati raggiunti. Per esempio il miglioramento nell’istruzione di tanti e tante, un regalo alle persone e al paese che resterà certamente".

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