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Afghanistan, non cambia la deadline: ritiro Usa il 31 agosto

25 agosto 2021 | 07.19
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Ieri, dopo il G7, le parole del presidente Biden: "Prima finiamo, meglio è". Onu: "Resteremo nel Paese"

Fotogramma /Ipa
Fotogramma /Ipa

Nessun prolungamento della deadline. Gli Usa, ha spiegato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, sono "determinati" a ritirare le truppe dall'Afghanistan entro - e possibilmente non oltre - il 31 agosto prossimo. "Prima finiamo, meglio è", l'indicazione di Biden, che ha sottolineato come "ogni giorno di operazioni comporta rischi per le nostre truppe". Terminato il G7 con una dichiarazione congiunta, i termini del ritiro restano quindi gli stessi e nonostante la richiesta di Boris Johnson di prorogare il ponte aereo anche oltre la deadline imposta dai talebani.

Intanto, le operazioni britanniche di evacuazione da Kabul termineranno entro "24-36 ore", hanno rivelato al 'Guardian' fonti del ministero della Difesa britannico dopo il G7. Secondo le fonti, l'esercito americano necessita di almeno altri due-tre giorni per chiudere le sue operazioni a Kabul, mentre Londra lascerà fino all'ultimo momento la possibilità di evacuare persone a rischio e vulnerabili.

G7

"Coopereremo con i Paesi vicini e gli altri della regione per sostenere i rifugiati afghani" nel quadro di una risposta "regionale coordinata a lungo termine. Chiediamo a tutti i partner dell'Afghanistan di sostenere questo sforzo", hanno affermato i leader del G7 nella dichiarazione finale diffusa ieri al termine del vertice sull'Afghanistan. "L'Afghanistan non deve diventare mai più un rifugio sicuro per il terrorismo né la fonte di attacchi terroristici contro altri. Lavorando insieme con i partner, in particolare con gli alleati della Nato, continueremo a combattere il terrorismo con determinazione e solidarietà, ovunque".

"Esprimiamo grave preoccupazione per la situazione in Afghanistan e facciamo appello alla calma ed alla moderazione per garantire la sicurezza degli afghani vulnerabili e dei cittadini stranieri e per prevenire una crisi umanitaria".

"Chiediamo a tutte le parti in Afghanistan di lavorare in buona fede per stabilire un governo inclusivo e rappresentativo, che veda anche la partecipazione significativa di donne e minoranze".

"Ogni futuro governo afghano dovrà rispettare gli obblighi e gli impregni internazionali contro il terrorismo, per salvaguardare i diritti umani di tutti gli afghani, in particolare delle donne, dei bambini e delle minoranze etniche e religiose, difendere lo stato di diritto, permettere l'accesso umanitario incondizionato e contrastare in modo efficace il traffico di droga e di esseri umani".

USA

“Siamo in linea per concludere” l’evacuazione dall’Afghanistan “per il 31 agosto: prima finiamo, meglio è”. Biden si è espresso così sull’operazione. “Mi sono riunito con i miei colleghi del G7, i vertici dell’Onu, della Nato e dell’Ue. Ho ringraziato per la solidarietà vista, ci siamo impegnati in uno sforzo senza precedenti. Abbiamo evacuato 70.700 persone dal 14 agosto, nelle ultime 12 ore ci sono stati altri 19 voli militari Usa che hanno trasportato 6.400 persone evacuate. Oltre 50 voli e 12.000 persone” nel complesso dai Paesi della coalizione nelle ultime 12 ore. “Continueremo a collaborare per portare fuori le persone nel modo più efficiente e sicuro. Ogni giorno di operazioni comporta rischi per le nostre truppe. La conclusione entro il 31 agosto dipende dalla cooperazione dei talebani, consentendo l’accesso all’aeroporto” delle persone che devono essere evacuate. “Ho chiesto al Pentagono e al Dipartimento di Stato piani per modificare il calendario se dovesse necessario. Sono determinato a garantire la conclusione di questa missione”.

Ha intanto scatenato le ire dei funzionari del Pentagono e del Dipartimento di Stato una visita non autorizzata a Kabul di due membri del Congresso americano, il democratico Seth Moulton ed il repubblicano Peter Meijer. Lo scrive il Washington Post, citando fonti a conoscenza della questione.

I due deputati si sono recati a Kabul il 24 agosto e hanno già lasciato la capitale afghana su un volo destinato all'evacuazione dei cittadini statunitensi. "Hanno preso i posti di americani e afghani vulnerabili, mettendo a grave rischio il nostro personale ed i diplomatici solo per una passerella davanti alle telecamere", ha dichiarato un funzionario dell'Amministrazione.

Moulton e Meijer hanno raggiunto Kabul su un aereo militare vuoto dopo un volo commerciale che li ha portati negli Emirati, ha spiegato il portavoce del parlamentare democratico, aggiungendo che i due membri del Congresso avevano dichiarato di voler lasciare il Paese solo su un aereo che avesse avuto almeno tre posti liberi e hanno occupato i posti assegnati di solito all'equipaggio.

Ieri la Speaker Nancy Pelosi ha inviato una lettera ai membri del Congresso chiedendo loro di non recarsi in Afghanistan e nella regione durante la fase delle evacuazioni mentre si avvicina il 31 agosto.

ITALIA

Nel corso del G7 sulla crisi in Afghanistan, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha spiegato che l'obiettivo è riuscire a concludere in sicurezza le operazioni di evacuazione a Kabul entro fine agosto. In merito, il premier ha sottolineato la necessità di "mantenere un canale di contatto anche dopo la scadenza del 31 agosto e la possibilità di transitare dall'Afghanistan in modo sicuro". "Inoltre", ha affermato Draghi, "dobbiamo assicurare - sin da subito - che le organizzazioni internazionali abbiano accesso all'Afghanistan anche dopo questa scadenza".

Ad oggi, dall'Afghanistan "abbiamo evacuato tutti gli italiani che ci hanno chiesto di lasciare il Paese, rispondendo alla comunicazione inviata dall'Ambasciata. Abbiamo portato in Italia quasi 2.700 afghani, principalmente collaboratori delle istituzioni italiane, a partire dal nostro contingente militare, e loro familiari", ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo ieri sulla crisi afghana e sui suoi sviluppi davanti alle Commissione riunite Affari esteri e Difesa di Camera e Senato. "Un numero destinato a crescere, considerati circa mille afghani già in sicurezza in aeroporto e previsti imbarcarsi sui prossimi voli italiani", ha aggiunto.

In Afghanistan "ci sono ancora 32 italiani che non vogliono tornare", ha reso noto il ministro. Secondo Di Maio, qualora alcuni di loro dovessero cambiare idea, l'Italia è pronta a rimpatriarli negli ultimi giorni del processo di evacuazione da Kabul.

INGHILTERRA

"La condizione numero uno su cui stiamo insistendo è che sia garantito un passaggio sicuro oltre il 31" agosto, ha affermato il primo ministro britannico Johnson, al termine del G7. Il G7 ha concordato una linea comune per quanto riguarda le operazioni di evacuazione da Kabul, ma anche una "roadmap" su come approcciarsi con i Talebani, ha quindi sottolineato il primo ministro britannico. Il Regno Unito ha finora portato via da Kabul 9 mila persone su 57 voli e "andremo avanti fino all'ultimo momento possibile", ha spiegato ancora, dicendosi "fiducioso" che il Paese possa riuscire ad evacuare "altre migliaia" di persone. "Ma la situazione all'aeroporto - ha messo in guardia - non sta migliorando".

"E' chiaro che le truppe saranno ritirate entro la fine del mese" dall'Afghanistan. Ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, commentando le parole del presidente Biden. In una serie di interviste rilasciate ai media britannici, Raab ha sostenuto che le operazioni di evacuazione del Regno Unito andranno avanti fino alla fine di agosto, ma non si è sbilanciato sull'inizio del ritiro dell'operazione militare.

"Si sta stabilendo quanto tempo è necessario per ritirare le attrezzature, il personale e ciò che è veramente importante è che utilizzeremo al massimo tutto il tempo che ci rimane", ha affermato, aggiungendo che nelle ultime settimane sono stati evacuati 9mila cittadini britannici e afghani che lavoravano per la Gran Bretagna, duemila dei quali nelle ultime 24 ore.

"Quindi il sistema sta funzionando a piena velocità, a piena capacità e useremo ogni ultima ora e giorno rimanenti per riportare tutti quelli che possiamo", ha proseguito, spiegando che Londra "vorrebbe vedere l'aeroporto di Kabul tornare operativo. Ciò - ha spiegato - richiederà la sicurezza sul campo e che i Talebani siano all'altezza delle loro assicurazioni sul consentire un passaggio sicuro".

GERMANIA

I colloqui sull'Afghanistan tra i leader del G7, ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, non hanno portato a un'estensione della deadline del 31 agosto per le evacuazioni da Kabul. "La conferenza non ha portato a nuove date" sulla fine della missione di evacuazione, ha detto Merkel alla stampa dopo l'incontro in formato virtuale.

La cancelliera ha aggiunto che ci sono state intense discussioni sulla possibilità di utilizzare un aeroporto a gestione civile dopo tale scadenza e che la Germania è pronta a lavorare con i paesi vicini all'Afghanistan, come il Pakistan e l'Iran, per aiutare i rifugiati.

Prima del 28 agosto la Germania prevede intanto di fermare le operazioni militari di evacuazione dall'aeroporto di Kabul. Lo riporta l'agenzia Dpa. I soldati tedeschi hanno sinora partecipato al trasferimento a bordo di voli militari di 4.654 persone. Secondo il ministero degli Esteri, circa 3.700 persone sono di origine afghana, il 50% donne e bambini.

FRANCIA

E' "molto probabile" che domani la Francia concluderà le operazioni di evacuazione dei suoi cittadini e partner dall'Afghanistan. Lo ha annunciato oggi il ministro francese per gli Affari europei, Clement Beaune, durante un'intervista all'emittente "CNews'.

ONU

"Le Nazioni Unite lavorano per e con il popolo afghano da decenni. Continueremo a rimanere nel Paese e faremo tutto il possibile sia per la sicurezza del personale che per aiutare la popolazione afghana che ha sofferto così tanto". Così su Twitter il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha assicurato che la presenza del personale delle Nazioni Unite in Afghanistan andrà avanti.

Ghulam Isaczai, nominato ambasciatore afghano all'Onu prima della resa di Kabul ai Talebani, chiede intanto alla comunità internazionale di continuare a monitorare i Talebani prima di "concessioni" ai 'nuovi padroni' dell'Afghanistan, lancia l'allarme per la crisi umanitaria e invita a non dimenticare tanti afghani, come i giornalisti, che sono "a rischio" al pari di chi "ha lavorato con le forze straniere". Mentre prosegue la corsa contro il tempo per le evacuazioni da Kabul, tramite la Bbc Isaczai ha chiesto di "non dimenticare che c'è un gruppo di persone a rischio, giornalisti, dipendenti pubblici e forze di sicurezza", un "problema" che - ha detto - "andrebbe affrontato in modo giusto e non solo evacuare chi ha lavorato con le forze straniere".

"Al centro di tutto c'è la questione del riconoscimento", ha affermato, accusando i Talebani di "non aver fatto la loro parte riguardo la riduzione della violenza o i legami con al-Qaeda e altri gruppi terroristici". "Quindi - ha detto - penso siano state fatte fin troppe concessioni ai Talebani". "E penso sia il momento di fare un passo indietro e dire, 'ok, vogliamo vedere progressi sul campo" e "poi probabilmente andremo passo per passo", ha proseguito Isaczai, lanciando l'allarme per gli sfollati, "quasi mezzo milione di persone, o anche più, per lo più nelle città, che hanno bisogno assistenza urgente". In un Paese in cui "già metà della popolazione, circa 18,4 milioni di persone, aveva bisogno di aiuti alimentari e altra assistenza umanitaria".

Sono bambini quasi il 60% degli afghani che nel 2021 sono stati costretti a lasciare le loro case, rivelano intanto i dati diffusi dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Unocha) in Afghanistan, secondo cui oltre 400mila persone sono state registrate come sfollate dall'inizio di maggio, quando si sono intensificati i combattimenti nel Paese, mentre sono quasi 550mila gli sfollati da inizio anno.

TALEBANI: "RELAZIONI POSITIVE CON CINA E RUSSIA"

I Talebani hanno "relazioni positive" con la Cina, la Russia ed i Paesi che confinano con l'Afghanistan. Lo ha dichiarato un portavoce dell'ufficio politico dei Talebani, Mohammad Naim, in un'intervista all'emittente Al Mayadeen.

"La Cina è un nostro buon vicino. Abbiamo relazioni positive con lei e lo stesso si può dire per la Russia", ha affermato il portavoce, precisando che i rapporti tra i Talebani ed alcuni Paesi dell'area come Iran, Pakistan e Uzbekistan "non sono nuovi" e che questi Stati, al contrario delle potenze occidentali, "non sono preoccupati dalla nostra presa del potere". "Abbiamo stabilito relazioni con i Paesi vicini dell'Afghanistan e vogliamo svilupparle", ha aggiunto.

Vladimir Putin e Xi Jinping hanno discusso della situazione in Afghanistan in un colloquio telefonico oggi, rende noto il Global Times.

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