(Aki) - In caso di ballottaggio, il processo elettorale, che sara' supervisionato dalla Commissione elettorale indipendente, potrebbe ancora trascinarsi per mesi a causa della necessita' di stampare le nuove schede elettorali e di farle arrivare nei seggi situati nelle zone piu' remote del paese, difficili da raggiungere. Si conta che questa operazione potrebbe richiedere alcune settimane e che per il risultato finale bisognera' attendere almeno meta' maggio. Ancora piu' lunghi i tempi di attesa per l'insediamento ufficiale del nuovo presidente che, malgrado il mandato di Karzai scada a maggio, potrebbe giurare a luglio o al massimo ad agosto.
Chiunque uscira' vincitore dalle elezioni - spiegano gli analisti - dovra' fare i conti con il suo ingombrante predecessore. Karzai, vero 'kingmaker' della politica afghana degli ultimi 15 anni, sara' anche fisicamente vicino al nuovo presidente. Andra' a vivere, infatti, in un ex edificio delle Nazioni Unite situato vicino al palazzo presidenziale. Sicuramente l'ormai quasi ex presidente non accettera' di essere messo da parte, magari con una pensione d'oro, e tentera' di mantenere un ruolo di primo piano nel panoramo politico afghano.
Numerose e difficili le sfide che attendono chi raccogliera' la sua eredita' politica. La prima questione, ancora irrisolta, riguarda l'accordo bilaterale sulla sicurezza (Bsa) che inquadra la presenza militare americana in Afghanistan dopo il 2014. Durante il suo ultimo discorso davanti alle Camere riunite del Parlamento di Kabul, il 15 marzo, Karzai ha ribadito che l'avvio di colloqui di pace con i Talebani rimane la precondizione per la firma dell'accordo. (segue)
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