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Afghanistan, uccise 4 attiviste: tra di loro Frozan Safi

06 novembre 2021 | 13.11
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Orrore a Mazar-i-Sharif. Catturati due sospetti

(Afp)
(Afp)

Quattro attiviste per i diritti delle donne uccise in Afghanistan, dove i Talebani sono di nuovo padroni. E' l'ultima storia che arriva da a Mazar-i-Sharif, nel nord del Paese. Le autorità talebane hanno annunciato la cattura di due sospetti per l'uccisione delle quattro attiviste trovate senza vita due giorni fa in una casa nella zona di Khalid bin Walid, come ha scritto il giornale afghano Hasht e Subh.

Secondo il ministero degli Interni del governo talebano, le due persone arrestate avrebbero confessato. Tra le quattro attiviste uccise, c'è la docente di Economia Frozan Safi, 29 anni, della quale non si avevano più notizie dal 20 ottobre, come ha scritto il Guardian riportando la denuncia della sorella Rita.

SOGNAVANO DI LASCIARE L'AFGHANISTAN.

Fonti della società civile citate da Bbc Persian, come riporta dal giornale pakistano Dawn, sostengono che fossero amiche e colleghe e che avessero sperato di raggiungere l'aeroporto di Mazar-i-Sharif per lasciare l'Afghanistan, di nuovo in mano ai Talebani. Due sospetti sono stati catturati, come ha confermato il portavoce del ministero degli Interni del governo talebano, Qari Saeed Khosti, in una dichiarazione video riportata da Dawn in cui non vengono identificate le vittime, ma si afferma che quattro corpi sono stati ritrovati in una casa di Mazar-i-Sharif. "Le persone arrestate hanno confessato che le donne erano state invitate da loro nella casa - ha detto - Sono in corso ulteriori indagini".

FROZAN SAFI RICONOSCIUTA DAI VESTITI

"L'abbiamo riconosciuta dai vestiti - ha detto Rita, la sorella di Frozan Safi - Aveva il volto devastato dai proiettili". E "ferite da colpi d'arma da fuoco ovunque, troppe per contarle, in testa, al cuore, al petto, ai reni, alle gambe". A fine ottobre, ricostruisce il giornale, Frozan aveva ricevuto una telefonata da un numero anonimo e il suggerimento di raccogliere prove del suo impegno a difesa dei diritti e di spostarsi in un luogo sicuro. Aveva creduto in una nuova vita in Germania. Secondo il padre, Abdul Rahman Safi, il corpo di Frozan è stato trovato in una fossa non lontana dalla città.

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