Il problema dell'agenda digitale "è tutto fuorché tecnologico, è politico. Bisogna fare pressioni perché le cose accadano e non ci vorrebbe molto a farle". E' il parere di Francesco Caio, commissario del governo per l'agenda digitale intervenuto a Cernobbio al Forum di Confcommercio. "Lo Stato italiano spende ogni anno - dice - sette miliardi in aggeggi informatici. La tecnologia Internet può in tempi brevi erogare risparmi per decine di miliardi". Secondo Caio, lo Stato dovrebbe "prendersi la responsabilità di essere uno stato con una funzione di indirizzo centrale" e promuovere, ad esempio, la realizzazione dell'anagrafe elettronica nazionale, la fatturazione elettronica e lo standard unico di contabilità dello Stato.