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Agenzia Coesione: "Su Fondi Ue manca sistematicità"

20 settembre 2019 | 10.08
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"Bisogna migliorare l’efficacia della programmazione. La precondizione per utilizzare bene i fondi è utilizzarli velocemente". Ad affermarlo è Antonio Caponetto, il direttore generale dell’Agenzia per la Coesione Territoriale a margine dell’evento 'Fondi Europei: come utilizzarli al meglio per la crescita del Sud' organizzato da Manageritalia e Cida nell’ambito degli appuntamenti in programma alla Fiera del Levante di Bari.

"Il tema è come utilizzare al meglio i fondi europei. I fondi diversamente da ciò che si pensa non li abbiamo mai restituiti in maniera significativa al bilancio dell’Unione europea. Se non li restituiamo il problema resta misurare l’impatto degli investimenti, che ad oggi è scarso", sottolinea.

Caponetto ha poi approfondito la questione con uno sguardo alla situazione in Puglia, dove si svolge l’evento: "La Regione Puglia sta ottenendo delle ottime performance anche in termine di occupazione, crescita imprese e sperimentazione di modelli innovativi. Esempi positivi dunque ci sono. È importante utilizzare velocemente i fondi non solo per non perdere le risorse ma anche per ottenere un impatto più forte. Se questo viene diluito nel tempo il risultato è minore. Gli sbagli nella programmazione sono spesso frutto del passare del tempo. Se il contesto cambia gli obiettivi sono più difficili da raggiungere".

"Aggiungo un altro problema - prosegue Caponetto - la politica di coesione è diventata politica di competizione. Non dobbiamo dimenticare che la coesione è uno degli obiettivi primari dell’Unione Europea. Alcune scelte come il patto stabilità, però, fanno sembrare ancillare la coesione rispetto alle altre esigenze".

Per quanto riguarda gli investimenti, sottolinea, "c’è difficoltà a fare sistema. Il turismo è un settore su cui ci sarebbero ampi margini di crescita per il Mezzogiorno che vanno sfruttati. Quello che manca è la sistematicità. Il turismo non è neanche direttamente interessato dai fondi strutturali ma nulla ci vieta di finalizzare risorse indirettamente a uso del mercato turistico. Quello del Destination Management è uno degli schemi per rafforzare questa sistematicità".

Altro tema è quello della formazione del capitale umano. Nelle strutture turistiche del sud manca spesso le professionalità per un'offerta migliore. L'impresa medio piccola, osserva, "ha difficoltà a investire sul capitale umano, lì deve intervenire il pubblico. Dobbiamo evitare di lasciare le imprese da sole. Come agenzia abbiamo funzione non solo di vigilanza ma anche accompagnamento: dobbiamo creare una cornice e trasferire migliori competenze nei territori".

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