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Agenda digitale: E. Catania, nomina Dg Agid apra fase esecutiva/Adnkronos

02 aprile 2015 | 16.38
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Il presidente di Confindustria Digitale all'Adnkronos: "Serve un Chief Digital Officer della Pa. Il D-day della fattura elettronica dimostra che qualcosa si muove, ma dobbiamo operare tutti, Governo e imprese, a testa bassa"

Elio Catania, presidente Confindustria Digitale
Elio Catania, presidente Confindustria Digitale

Dopo l'addio di Alessandra Poggiani, si apre la fase della nomina del nuovo Dg dell'Agenzia per l'Italia Digitale e "spero che si utilizzi questo passaggio per dare segnali di discontinuità", soprattutto "di esecutività" sul fronte della digitalizzazione del Paese. Il presidente di Confindustria Digitale, Elio Catania, intervistato dall'Adnkronos, sollecita il Governo Renzi a dotarsi di un "Chief Digital Officer", di "un braccio tecnico attuativo". Catania ammette come "la partenza della fatturazione elettronica sia un input importante", ma segnala anche la necessità, "ormai inderogabile", che tutti, "governo e imprese, devono lavorare a testa bassa per colmare il gap digitale che separa l'Italia dal resto dell'Ue".

Sul tema dell'Agenda digitale "c'è gente preparata e sensibile al Governo, ma serve una maggiore costanza. Il digitale deve essere un tema quotidianamente al centro dell'agenda dell'esecutivo perchè è un fattore potente di sviluppo" è l'analisi di Catania. Il D-day della fatturazione elettronica nella Pa locale, dopo quello di giugno scorso nella pubblica amministrazione centrale, "è senz'altro una best practice, ma tutti devono spingere di più".

"Da giugno -rileva Catania- sono state emesse oltre 3 milioni di fatture digitali solo dalla Pa centrale, ora la mole aumenterà notevolmente, si parla di risparmi medi da 10 a 17 euro a fattura ma il beneficio è più profondo perchè la fattura elettronica spinge a digitalizzare l'intero processo. Quindi, se si stima in un miliardo di euro l'anno il risparmio per lo Stato, è una valutazione che ora ci sta tutta ma che crescerà molto quando si attiverà la digitalizzazione di tutto il processo amministrativo".

Ci vuole, osserva Catania, "la spinta a superare l'impasse culturale e i passi vanno fatti parallelamente: dalla Pa e dai privati". Come Confindustria Digitale, ricorda, "ci battiamo molto sulla cultura digitale perchè è cultura dello sviluppo". Il numero uno di Confindustria Digitale ammette però di nutrire "preoccupazione" perchè, spiega, se nei mesi scorsi l'Agenda digitale è stata tra le "priorità del Governo, rilevo grande difficoltà a passare dal progetto all'esecuzione". E questo, avverte, è un "nodo fondamentale che è emerso".

Dopo la fattura elettronica, "dobbiamo passare all'anagrafe digitale che è ferma, così come è fermo il fascicolo sanitario, fermi i pagamenti digitali". Insomma, aggiunge, "solo lo Spid, il sistema pubblico di identità digitale, sta procedendo". Parliamo, evidenzia ancora, di "progetti trasversali molto complessi", e per renderli esecutivi, "occorre un'autorità riconosciuta che abbia deleghe per agire e rispettare i tempi". Serve, afferma, un "Chief Digital Officer della Pa" e "solo un impegno collettivo dell'esecutivo può rappresentare l'ombrello politico ma, ribadisco, abbiamo bisogno di un braccio tecnico attuativo".

Dobbiamo "operare tutti a testa bassa" ripete Catania, ma a volte sulla digitalizzazione del Paese "sembra che si vada un po' controcorrente". "Non escludo elementi di resistenza, ma non ci sarà una reale spending review o una reale lotta alla corruzione senza la digitalizzazione del Paese". "Sono elementi fortemente legati fra loro e alla trasparenza della governance del Paese" taglia corto il presidente di Confindustria Digitale.

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