Il leasing immobiliare non residenziale vale 4 mld. Intervista al presidente Assilea, Corrado Piazzalunga (video)
Mercato immobiliare stabile per il settore non residenziale italiano nel 2015. E' quanto emerge dai dati del Rapporto Immobiliare non residenziale dell’Agenzia delle Entrate e di Assilea, presentati oggi, secondo cui il comparto non residenziale mostra un andamento piuttosto invariato ma diversificato, con le vendite di capannoni in calo del 3,5%, quelle dei negozi che invece registrano un aumento del 2,7% e gli uffici che chiudono l’anno con un -1,7%. I contratti di leasing consolidano la forte crescita del 2014 assestandosi su 4 miliardi di euro di valore.
Prosegue anche nel 2015 la tendenza all’aumento delle compravendite di negozi, seppur in misura minore rispetto all’anno precedente (+2,7%), passando da 22.271 a 22.869 transazioni. Tra le macro aree territoriali, quella con i dati peggiori è sicuramente il Nord-Est, che perde lo 0,8%, mentre le altre zone mostrano dati piuttosto omogenei, con incrementi che oscillano tra il +2,7% del Nord-Ovest e il +4,3% del Centro, passando per il +3,3% del Sud e il +4% delle isole.
A livello regionale, la Lombardia, che da sola rappresenta quasi un quinto del mercato nazionale, stabilizza il forte incremento del 2014 con un dato comunque positivo (+1,5%), mentre un significativo balzo in avanti, tra le regioni di maggior peso, si rileva nel Lazio (+6,4%) e in Toscana (+6,2%). Sul fronte delle grandi città, registrano dati molto positivi Verona (+31,6%), Palermo (+23,9%), Venezia (+22,7%) e Firenze (+21,8%). A livello nazionale, la quotazione media di riferimento è stata di 1.640 euro/mq, in calo del 2,7% rispetto alla quotazione media del 2014.
Con 8.662 transazioni registrate nel 2015, il comparto degli uffici perde l’1,7%, segnando il decimo calo annuale consecutivo. Tra le macro aree l’andamento è abbastanza disomogeneo, con il Sud e il Nord-Est che perdono rispettivamente il 12,8% e l’8,3%, mentre il centro e le isole guadagnano poco più dell’8%; il Nord-Ovest, che resta l’area nella quale si concentra la quota maggiore di compravendite di uffici, segna un lieve aumento dello 0,6%. Milano è risultata la città che ha totalizzato più transazioni (850), con un incremento del 35,3%. In positivo anche la maggior parte delle altre metropoli, con significative crescite a doppia cifra, ad eccezione di Bari, Bologna e Genova, che mostrano invece segni di sofferenza.
La quotazione media annuale di riferimento risulta pari a 1.456 euro/mq, in diminuzione del 2% rispetto al 2014. Il Lazio continua ad essere la regione con la quotazione media più elevata, con 2.264 euro/mq, in calo del 4,3% rispetto al 2014; seguono la Liguria, stabile a circa 2.090 euro/mq e la Valle d’Aosta (1.900 euro/mq). Dopo il rialzo del 2014, nel settore dei capannoni ricompare il segno meno, con 9.300 transazioni e una perdita del 3,5%. Dalla distribuzione del mercato per regione spicca la Lombardia, che rappresenta quasi il 28% del totale degli scambi nazionali, seguita da Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Le regioni del Nord mostrano quasi tutte (ad eccezione del Friuli Venezia Giulia) tassi negativi, così come il Sud; crescono invece le compravendite nelle isole (+6,7%) e nelle regioni del Centro (+6,6%).
Diminuisce la quotazione media nazionale, che perde l’1,7% e si assesta a 516 euro/mq. Il calo interessa tutte le aree geografiche del Paese, con la flessione più accentuata al centro (-3,5%). Nel 2015 il valore di scambio stimato per i tre settori ammonta complessivamente a 13,5 miliardi di euro, +7,3% rispetto all’anno precedente, recuperando così circa un miliardo: un incremento che prosegue e migliora il rialzo osservato nel 2014, quando si era osservato un recupero più modesto.